Sole, estate e pelle: ecco cosa bisogna sapere

sole - Morrone
Foto di Pexels da Pixabay. A destra il Prof. Aldo Morrone

Nonostante  in buona parte della nostra penisola quest’anno l’estate abbia tardato ad arrivare, oramai siamo pronti a vivere la bella stagione. É tempo dunque di ferie e sono molti gli italiani che sceglieranno di trascorrere le proprie vacanze nelle località balneari, intenti a raggiungere una tintarella da sfoggiare magari al proprio ritorno. Come ogni anno si parla del sole, dei suoi benefici, ma anche dei problemi che un’esposizione errata può arrecare.

L’intervista

Interris.it ne ha parlato con il professore Aldo Morrone, Direttore Istituti Fisioterapici Ospitalieri (IFO) e dell’Istituto San Gallicano ( IRCCS).

Professor Morrone, quali sono i benefici del sole?

“La luce del sole non è soltanto quell’elemento che ci fa abbronzare, ma è l’essenza della vita stessa e quindi fondamentale per ogni essere vivente. I raggi ultravioletti consentono di assimilare la Vitamina D, preziosa per il nostro sistema osseo perché impedisce lo svilupparsi del rachitismo e previene l’osteoporosi. Il sole inoltre protegge il muscolo cardiaco e ha funzioni sull’ipotalamo stimolando varie ghiandole e attività del nostro organismo”.

La prolungata esposizione al sole può creare dei danni alla pelle?

“Purtroppo questo è possibile se viene assunto in maniera errata. Sto parlando per esempio di un’esposizione al sole nelle ore più calde e senza alcuna protezione. Questo rischio colpisce quasi del tutto in estate perché è il momento dell’anno in cui il sole è più forte e ci esponiamo ai raggi dopo aver passato un lungo periodo coperti e riparati. Questo comporta che si possa incorrere negli effetti collaterali dei raggi ultravioletti A e B”.

Il sole può provocare il tumore della pelle? 

“Non è propriamente così, perché il sole determina il tumore solo nei soggetti geneticamente predisposti e che presentato delle ustioni. Per capire questo punto è importante fare la distinzione tra i raggi ultravioletti che si dividono in A, B e C. Questi ultimi si fermano nell’atmosfera terrestre, i raggi A sono responsabili dell’invecchiamento fisiologico della pelle, mentre i raggi B sono quelli che forniscono l’energia fondamentale per produrre la Vitamina D. Questi però sono anche i responsabili delle scottature o ustioni solari e di conseguenza provocano dei danni al DNA della pelle che a lungo andare possono rappresentare un rischio per lo sviluppo del carcinoma”.

La nostra pelle ha una memoria?

“Assolutamente sì, per cui quando avviene un’ustione abbiamo un’erosione o una ulcerazione e successivamente questo tessuto si auto ripara. Nonostante ciò, c’è stata un’alterazione del Dna che potrebbe nel tempo non riprodursi più regolarmente e di conseguenza dare sviluppo al carcinoma spino celebrale. Naturalmente non stiamo parlando di un’ustione singola, ma di ripetuti eventi”.

Il tumore della pelle colpisce i giovani?

“Si tratta di un tipo di cancro che si manifesta nell’età matura perché è l’effetto dell’assorbimento sbagliato dei raggi ultravioletti di tipo B. É molto importante sottoporsi periodicamente a dei controlli perché se diagnosticato precocemente la possibilità di guarigione è del 99%. Ci tengo però a ribadire che questo è uno screening, ma la primissima prevenzione da fare è prendersi cura della propria pelle e preservarla dai danni provocati dai raggi del sole”.

Ci sono dei lavoratori esposti ai raggi ultravioletti.  Loro come si devono salvaguardare?

“Innanzitutto quando possono devono lavorare riparandosi all’ombra che può ridurre anche del 50% la quantità di raggi ultravioletti assorbiti. Inoltre, suggerisco sempre di schermarsi con una crema protettiva, l’uso del cappello e di indossare una maglietta di cotone in modo tale da evitare che ci sia un’esposizione totale alla luce del sole. La nostra pelle ha una memoria e il problema non è la semplice scottatura, bensì l’accumulo dei raggi ultravioletti”.