Carestie, terrorismo e tratta di esseri umani: i flagelli del Sahel

Un recente report sottolinea il peggioramento delle condizioni della popolazione nel Sahel a causa di siccità, terrorismo di matrice jihadista e tratta di esseri umani

Sahel

Il Sahel è una porzione di territorio dell’Africa subsahariana che lambisce da ovest a est gli Stati di Gambia, Senegal, Mauritania, Mali, Burkina Faso, Algeria, Niger, Nigeria, Camerun, Ciad, Sudan, Sud Sudan e Eritrea il cui nome deriva dall’arabo Sahil e significa bordo del deserto.

I problemi del Sahel

Quest’area è flagellata da numerose problematiche concomitanti e divergenti, quali ad esempio la perdurante siccità che causa gravi problemi di approvvigionamento alimentare e conseguente malnutrizione, il terrorismo jihadista che assume una forte connotazione transnazionale in quanto lo stesso non viene arginato adeguatamente dalle diverse compagini statali, il traffico di sostanze stupefacenti e la tratta di esseri umani che assume i contorni di un vero e proprio racket sotto il controllo di diversi gruppi armati senza scrupoli.

I dati del recente studio

Rispetto a quanto precedentemente detto nei giorni scorsi le Nazioni Unite congiuntamente alle Ong denominate Plan International e Norwegian Refugee Council hanno reso noto che le condizioni delle 29 milioni di persone residenti nel Sahel nell’ultimo periodo sono peggiorate, basti pensare che i dati relativi alla malnutrizione sono peggiorati per un terzo della popolazione autoctona e contestualmente a ciò i problemi di sicurezza dell’area si sono accentuati notevolmente; a titolo di esempio si pensi che in Burkina Faso nelle scorse settimane in un agguato di matrice terroristica sono stati uccisi due giornalisti e un un’attivista ambientale ed in Ciad il presidente Idriss Déby Itno – al potere da un trentennio – è stato ucciso.

E’ necessaria un’azione internazionale

In conclusione, rispetto a quanto sopra detto, è fondamentale che le istituzioni internazionali preposte agiscano con celerità al fine di ristabilire la pace nel Sahel attraverso l’invio di una forza di peace keeping che consenta l’invio di aiuti umanitari ed il contrasto efficace al terrorismo di matrice jihadista in ossequio al fulgido pensiero di Martin Luther King che era solito ripetere: “La tenebra non può scacciare la tenebra: solo la luce può farlo. L’odio non può scacciare l’odio: solo l’amore può farlo”.