Brasile, trucidati altri 9 contadini: quasi 1.300 casi di violenze per la terra in un anno

Altri 9 contadini brasiliani sono stati assassinati nella regione del Mato Grosso a causa di un grave conflitto agrario scoppiato nello Stato occidentale. La strage è avvenuta qualche giorno fa in un insediamento del comune di Colniza, riporta l’Agenzia Fides, a circa 1000 km da Cuiabá, ma la notizia è stata resa pubblica solo ieri dalla Commissione Pastorale della Terra (Cpt).

Bande pagate dalle grandi aziende nazionali

La stampa locale denuncia che la strage dei poveri contadini è stata compiuta da bande criminali inviate e pagate dai responsabili delle grandi aziende della regione allo scopo di intimidire e se necessario uccidere i piccoli imprenditori agricoli locali.

L’Ufficio di Pubblica Sicurezza del Mato Grosso ha confermato la nuova ondata di violenze precisando che il massacro è opera di un gruppo di “incappucciati” che hanno preso di mira quella regione abitata da un centinaio di famiglie impiegate nell’agricoltura. Il governo regionale ha inviato l’esercito a difesa delle comunità locali.

Secondo l’ultimo sondaggio condotto dalla Commissione Pastorale della Terra, infatti, sono 6.601 le famiglie del Mato Grosso che vivono in zone di conflitti agrari, le maggior parte delle quali si trovano nel Parco Nazionale Xingu, nei comuni di Querencia, Canarana e São Felix do Araguaia.

Il rapporto del Cpt

Lo scorso 19 aprile la Commissione ha presentato il rapporto sulla violenza nella zona, intitolato “Conflitti nella campagna del Brasile 2016”. I dati sottolineano non solo le violazioni registrate nella campagna, ma anche il loro aumento esponenziale da quando, nel lontano 1985, il Cpt aveva avviato l’indagine.

Secondo le ultime stime, nel 2016 sono stati registrati in tutto il Brasile ben 1.295 casi di conflitti per la terra. Inoltre, sono stati commessi 61 omicidi, con una preoccupante crescita del 22% rispetto al numero di omicidi dell’anno precedente.
Secondo le informazioni inviate all’organo di informazione delle Pontificie Opere Missionarie dal Cimi (il Consiglio indigenista missionario), la media stimata è di quattro eventi di violenza al giorno. Nello specifico: 74 tentativi di omicidi, 200 minacce di morte, 571 aggressioni e 228 arresti. A quanto già riportato, bisogna anche aggiungere i 172 conflitti per l’acqua e le 69 violazioni del lavoro.