Tra (molti) dubbi e (poche) certezze, ecco come i ragazzi si preparano a tornare in classe

Il 14 settembre è alle porte ma i dubbi restano. E anche i ragazzi si chiedono come sarà il loro ritorno sui banchi

patto

Ormai settembre è arrivato, è tempo di ritornare alle proprie abitudini e ricominciare la solita routine. a proposito di questo, l’argomento più discusso in questi ultimi giorni, sopratutto dai ragazzi e dai genitori, è proprio la scuola. Poche sono le cose certe, per esempio la conferma che si tornerà a scuola e la data del rientro scolastico. La ministra dell’istruzione Lucia Azzolina ha infatti affermato che ci saranno tutte le precauzioni del caso, tra sedie e banchi monoposto a rotelle rimane un solo dubbio: come si ripartirà?

Risposta attesa

Nonostante i giorni ormai contati dal rientro della scuola, non si è ricevuta ancora una risposta concreta alla domanda. La pressione dovuta a questo momento difficile ha portato alcuni docenti a protestare poiché non si sentono sicuri di ripartire a insegnare. Lo stesso vale per i genitori, preoccupati di lasciare i figli in luoghi di “assembramento” dove il rischio di contagio è più elevato. A favore di questa sezione troviamo il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che tramite un post pubblicato su Facebook nel quale, facendo il punto della situazione afferma che “la Campania è stata l’unica regione d’Italia a proporre di votare a fine luglio per poterci concentrare, a settembre, sull’inizio dell’anno scolastico.

Il rientro in classe

Riguardo al Covid la situazione in Italia è stata equiparata. Tuttavia – continua – la situazione attuale non è tale da consentire l’apertura il 14. Molti Comuni ci hanno comunicato di non essere pronti. Abbiamo stanziato un bonus di 3.000 euro per le scuole abbiano i termoscanner”. Sicuramente non si è del tutto impreparati, infatti, a causa del lockdown dovuto all’emergenza Covid-19, abbiamo potuto sperimentare un un nuovo tipo di didattica che è quella a distanza, constatando però che è più utile per gli studenti del liceo e degli universitari, poiché gli alunni più piccoli per apprendere hanno bisogno di un approccio personale con un’insegnante.

Sono certa che l’organizzazione non manchi e che qualsiasi cosa possa accadere ci sarà una soluzione. Non nego che andare a scuola, assistere alle lezioni con il professore in presenza e stare in compagnia dei miei amici mi manca, ma non è ancora il momento di sorvolare sul problema, anzi. Se riusciamo a rispettare la distanza di sicurezza, tenere le mascherine nei posti chiusi ed essere diligenti, presto si potrà tornare alla normalità.