La sfida della speranza dopo la pandemia. La cura del minore

Convegno all'Università Lumsa sulle istituzioni sanitarie cattoliche definite da papa Francesco “un tesoro prezioso da custodire e sostenere". L'ospedale pediatrico Bambino Gesù, polo di eccellenza internazionale nel campo della ricerca e della cura dell'infanzia

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L'ospedale Bambino Gesù (Foto Omniroma)

La pandemia ha svelato la fragilità dell’umanità e la necessità di soluzioni solidali e condivise. La cura del minore è fondamentale nella sfida della speranza. E le istituzioni sanitarie cattoliche sono “un tesoro prezioso da custodire e sostenere”. Come ha ricordato papa Francesco.pandemia

Didattica in pandemia

La DDI o Didattica Digitale Integrata è tale perché integra la didattica digitale a quella in presenza. Mentre la DAD o Didattica Digitale a Distanza è esclusivamente svolta sulle piattaforme digitali. “C’è un modo per capire la portata dell’impatto della pandemia su questa generazione– osserva ha proseguito Raffaela Milano di Save the Children-. Basta prendere in considerazione la scuola secondaria di primo grado. Dove più di mezzo milione di studenti che frequentano oggi la terza media non ha mai vissuto pienamente gli ambienti di apprendimento che la scuola offre. Si sono destreggiati tra DAD, DID, quarantene. Non potendo, in molti casi, neanche fare una vera e propria ricreazione con gli altri studenti. Partire in gita. Partecipare alle feste e alle attività extracurriculari che consentono di conoscersi ancora di più e meglio. Anche al di fuori dell’orario scolastico”.pandemia

Sos interazione sociale

876mila minori hanno frequentato la scuola dell’infanzia in modo discontinuo. E cinque milioni di studenti hanno affrontato il loro primo anno di scuola elementare, media e superiore con scarsissime opportunità di interazione sociale. La “crisi globale della salute mentale” colpisce anche l’Italia. Con l’aumento tra i bambini e adolescenti di depressione. Ansia. Disturbi alimentari. Iperattività. Autolesionismo L’Università Lumsa ha collaborato con l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e la Libreria Editrice Vaticana. E per la Giornata Mondiale del Malato ha organizzato il convegno intitolato appunto “La cura del minore e la sfida della speranza dopo la pandemia”.

L’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù in udienza da Papa Francesco per i 150 anni dell’Ospedale, 18 novembre 2019

Tesoro da custodire

L’iniziativa si è svolta ieri nell’aula recentemente intitolata al professor Giuseppe Dalla Torre, rettore dell’Università Lumsa dal 1991 al 2014. E vuole essere un momento di riflessione sul tema della relazione di cura. In un momento storico così complesso. Al centro del dibattito l’importanza delle istituzioni sanitarie cattoliche che, come afferma il Pontefice nel Messaggio per la Giornata, sono “un tesoro prezioso da custodire e sostenere”. L’incontro di ieri è stato anche l’occasione per parlare del libro di Rossana Ruggiero “Il Bambino Gesù, un Unicum nel panorama della sanità. La natura giuridica dell’Ospedale” pubblicato dalla LEV, la Libreria Editrice Vaticana. Il convegno è stato aperto dal professor Francesco Bonini, rettore dell’Università LUMSA. E sono intervenuti tra gli altri Mariella Enoc, presidente dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e padre Francesco Occhetta. Docente alla Pontificia Università Gregoriana.

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Tutela della salute

Il volume di Rossana Ruggero celebra i centocinquant’anni di storia dell’Ospedale pediatrico del Vaticano. E al contempo i novant’anni dalla firma del Trattato Lateranense (11 febbraio 1929). Il cui articolato prevede disposizioni nella disciplina delle cosiddette zone “extraterritoriali”. E l’Ospedale Bambino Gesù è attivo in immobili che godono di tale immunità. Unicum è la fonte storica che attesta che il Bambino Gesù in queste trattative è stato ricompreso. E’ dunque, il riconoscimento dell’Ospedale nel Diario della Conciliazione di Francesco Pacelli, pubblicato da Rossana Ruggero nei tratti più salienti.  Prima ancora, Unicum è stato il ruolo della Santa Sede che, nel 1924, accettò in dono un Ospedale. Già dal 1869 luogo di tutela della salute degli infermi. E che, per assicurarne la continuità operativa, venne annoverato tra le zone privilegiate con la extraterritorialità. Per divenire, a tutt’oggi, polo di eccellenza internazionale. Nel campo della ricerca e della cura dei minori.