Nascere e crescere in Italia. I risultati dello studio “Nascita”

Nascita

A fare il punto sull’infanzia è lo studio “Nascita”. La coorte del progetto è composta da 5.054 bambini (2.474 femmine e 2.580 maschi) nati tra aprile 2019 e luglio 2020. Assistiti da 139 pediatri di famiglia che hanno aderito all’iniziativa. La distribuzione dei bambini per area geografica di residenza rispecchia quella dell’intera popolazione italiana. Spiegano gli autori dello studio: “Grazie ai dati raccolti nel corso dei primi due anni di vita dei bambini partecipanti alla coorte, abbiamo potuto esaminare aspetti importanti”. Ossia “non solo la composizione stessa della coorte, ma anche l’andamento della gravidanza e del parto, la nutrizione e la crescita dei bambini”. Approfondendo “quanto siano conosciuti e adottati alcuni dei comportamenti che possono favorire lo sviluppo dei ba (le cosiddette “buone pratiche”)”.Nascita

“Nascita”: i risultati

Questi risultati sono importanti non solo per i genitori. Ma anche per i medici pediatri e tutte le persone che a vario titolo ricoprono ruoli di responsabilità in ambito sociale e sanitario. “Queste informazioni ci permetteranno di valutare le azioni e gli interventi necessari per garantire una crescita e uno sviluppo adeguati per tutti i bambini”, sottolineano i ricercatori. Le analisi sullo sviluppo psicologico e comportamentale ai due anni di età e sul sonno dei bambini sono attualmente in corso. Nei prossimi mesi tutti i bambini della coorte “Nascita” avranno compiuto tre anni di età. Sarà così possibile valutare la crescita e lo sviluppo raggiunti in quel momento.nascita

Campione “Nascita”

L’età media al parto delle madri partecipanti al progetto è 33 anni (dai 16 ai 54 anni). Un’età identica a quella di tutte le madri che hanno partorito nello stesso periodo dello studio in Italia. L’età media delle madri al parto del loro primo figlio (donne primipare) è di 32 anni. Il 4% delle madri è single. Il livello d’istruzione è medio-alto. 43% delle madri ha frequentato l’università e il 42% ha concluso la scuola secondaria di secondo grado – le superiori. La maggior parte (70%) lavora. Riguardo alle caratteristiche dei padri, l’età media alla nascita del figlio è di 36 anni (16-69 anni). ll 27% ha frequentato l’università e il 50% ha concluso la scuola secondaria di secondo grado (le superiori). La quasi totalità lavora (96%). La maggior parte dei genitori è nata in Italia (87% delle madri e 89% dei padri). In poco più della metà delle famiglie (55%) il nuovo nato è il primo figlio. L’8% delle famiglie ha tre o più figli. Una madre su quattro era sovrappeso o obesa all’inizio della gravidanza, soprattutto se giovane (meno di 30 anni). E con basso livello di istruzione (scuola primaria, cioè le elementari) o scuola secondaria di primo grado (le medie). Nascita

Prevenzione

Per una madre su quattro si è registrato un aumento di peso durante la gravidanza (aumento ponderale) eccessivo rispetto a quello raccomandato. Focus, dunque, sull’ accrescimento ponderale della mamma in gravidanza. L’indice di massa corporea e l’aumento di peso durante la gravidanza hanno una ricaduta sulla salute della madre. Aumentando il rischio di comparsa di patologie come il diabete e l’ipertensione e di alterare lo sviluppo del feto e del neonato. La maggior parte (86%) delle gravidanze è stata fisiologica. Mentre nel restante 14% la madre ha sofferto di un disturbo, in particolare in più di un terzo dei casi il diabete gestazionale. Sotto osservazione, inoltre, l’adozione di interventi preventivi. L’acido folico è una vitamina essenziale per lo sviluppo dell’embrione e del feto. In gravidanza il fabbisogno è maggiore ed è pertanto raccomandata l’assunzione di una supplementazione di vitamina (assunzione di compresse) fin da prima del concepimento e per almeno tutto il primo trimestre della gravidanza. Modalità che garantisce la maggiore efficacia preventiva sulle malformazioni del sistema nervoso centrale. I dati della coorte di “Nascita” hanno rilevato che l’acido folico è stato assunto in gravidanza dal 97% delle madri. Ma solo poco più di una su 3 già prima del concepimento. Attenzione anche al tasso di mamme che ha assunto acido folico in maniera appropriata.nascita

Protezione del neonato

Solo meno di un terzo delle madri (31%) si è vaccinato contro la pertosse durante la gravidanza allo scopo di proteggere il neonato da una malattia potenzialmente molto pericolosa. Sebbene evitare il fumo e l’alcol in gravidanza sia stata la raccomandazione più seguita, il 7% delle madri della coorte “Nascita” ha comunque fumato in gravidanza. Di queste due su tre lo ha fatto quotidianamente. Mentre il 10% ha bevuto saltuariamente alcol. Il 32% dei parti è stato un parto cesareo. La maggior parte dei bambini è nata sana e senza problemi. Tuttavia il 17% è stato ricoverato in Neonatologia e il 4% nell’Unità di Terapia Intensiva Neonatale. In tre casi su quattro il contatto pelle a pelle tra madre e neonato è avvenuto subito dopo il parto. Alla dimissione dall’ospedale, oltre due terzi delle madri (70%) allattava in maniera esclusiva i neonati. Al momento della prima visita con il pediatra di famiglia (mediamente a 4 settimane di vita), due terzi (64%) dei neonati erano allattati esclusivamente con latte materno. Il 13% con latte artificiale. E il 23% riceveva allattamento misto. Interessante è la percentuale di madri che davano esclusivamente latte materno alla prima visita.

Allattamento

Un bambino su quattro. infatti, è stato allattato esclusivamente al seno per almeno sei mesi. Per la maggior parte dei bambini l’aggiunta dell’alimentazione complementare (svezzamento) è avvenuta dopo il compimento dei sei mesi di età. Per quattro bambini su dieci l’introduzione dell’alimentazione complementare è avvenuta prima di questa età. Quattro bambini su dieci hanno effettuato l’autosvezzamento (alimentazione complementare a richiesta). Con libero accesso del bambino. Sotto un attento controllo da parte dei genitori, alla mensa di tutta la famiglia. Un bambino su quattro era a rischio di sovrappeso ad un anno di età (indice di massa corporea ≥ 85° percentile). In particolare nei bambini del Sud o la cui madre non lavorava prima della gravidanza. Al contrario, il rischio è risultato minore per i bambini che avevano libero accesso alla mensa della famiglia (autosvezzati). L’autosvezzamento consiste nel seguire alcuni accorgimenti per introdurre l’uso di alimenti complementari al latte materno, affidandosi alla capacità innata del bambino di autoregolazione e fidandosi delle sue competenze. La maggior parte dei neonati (88%) è stato messo correttamente a dormire a pancia in su (supino).

Indicazioni di “Nascita”

A sette bambini su dieci è stato letto un libro ad alta voce almeno una volta nel primo anno di vita. Ma solo in un terzo dei casi la lettura è proseguita in modo continuativo per tutto il primo anno. I genitori hanno ascoltato almeno qualche volta la musica insieme al bambino in tre famiglie su quattro. Oltre la metà delle famiglie (60%) non ha tutelato i bambini dall’esposizione a schermi (cellulari, tablet, computer, tv) nel primo anno di vita. C’è quindi ancora molto da fare affinché i futuri nati possano beneficiare di azioni e comportamenti dei genitori importanti per il loro benessere. Un’indicazione utile prodotta dallo studio “Nascita”, in parte finanziato con un contributo dall’Associazione Amici del Mario Negri.