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Mantovan (La Tenda): “Il grande ruolo della famiglia nell’aiuto a chi soffre di dipendenza”

In Italia, secondo le ultime statistiche diffuse, le persone in cura per qualche forma di dipendenza, risultano essere oltre 130 mila. Nel dettaglio, i diversi tipi di dipendenza, come ad esempio quelle da sostanze quali tabacco, alcol e droghe, tra cui sono comprese le cosiddette nuove sostanze psicoattive e le dipendenze comportamentali come il gioco d’azzardo, cibo, internet, nuove tecnologie e il doping, rappresentano importanti fattori di rischio per l’intera salute pubblica ma, anche e soprattutto, per i familiari delle persone che soffrono di dipendenza, le quali, molto spesso, si ritrovano ad affrontare in solitudine diverse problematiche.

Il ruolo delle associazioni

In questo difficile ambito, il mondo dell’associazionismo, in sinergia con i servizi di pubblica tutela e aiuto, ha svolto e svolge un ruolo di cruciale importanza per la tutela della vita e per l’allontanamento da ogni forma di dipendenza. In particolare, le associazioni di matrice cristiana, mediante il riconoscimento del ruolo centrale della famiglia, attraverso varie azioni, ne hanno preservato il valore e potenziato la capacità educativa con l’obiettivo di imparare a gestire ogni forma di dipendenza. Un esempio in questo ambito è costituito dall’associazione di promozione sociale “La Tenda” che, da oltre un decennio, è impegnata, in provincia di Como, nell’attività di sostegno alle famiglie di persone con dipendenza, tramite il percorso denominato “Vita Nuova”. In particolare, si pone l’obiettivo di coadiuvare e rendere più forti i nuclei familiari nelle situazioni quotidiane che le diverse dipendenze pongono, mediante incontri con altre famiglie lambite dalla medesima problematica e professionisti nell’ambito della cura. Interris.it, in merito a questa esperienza di mutuo aiuto basata sul valore della famiglia, ha intervistato Barbara Mantovan, vicepresidente dell’associazione dal 2010 e familiare di una persona con dipendenza patologica che, portando avanti il metodo scelto dall’associazione, è riuscita a rendere serena una situazione familiare difficile.

Il logo dell’associazione “La Tenda” (© La Tenda)

L’intervista

Come nasce e che obiettivi si pone l’associazione “La Tenda”?

“L’associazione “La Tenda” nasce nel 2010, dall’insieme di più famiglie che decidono di portare avanti un metodo ed un percorso testato da trent’anni per il sostegno e l’aiuto alle famiglie che hanno attorno a sé situazioni di dipendenza patologica o di adolescenza difficile”.

Quali sono le azioni che vi qualificano di più e rappresentano le vostre specificità in quest’ambito?

“Ciò che noi facciamo e ci differenzia un po’ da quelli che sono i servizi offerti dalla società è l’andare a fornire supporto ai familiari e non tanto a chi ha una dipendenza patologica, aiutandoli a trovare dei metodi e dei comportamenti da utilizzare per gestire la persona che ha una dipendenza e magari portarla a curarsi presso i servizi pubblici”.

Qual è il valore e l’importanza della famiglia per la cura delle dipendenze patologiche?

“Per noi la famiglia ha un valore enorme. Chi sta attorno a una persona che soffre di dipendenza patologica ha un grande ruolo, perché la può aiutare a contenere le sue dinamiche e portarla a chiedere aiuto nonché a gestirla”.

Quali sono i vostri desideri per il futuro? In che modo, chi lo desidera, può aiutarvi?

“In futuro vogliamo continuare a portare avanti questa associazione per cercare di aiutare le famiglie che hanno tale difficoltà. Per avere ulteriori informazioni ci si può rivolgere al nostro sito oppure scrivere una e-mail al nostro indirizzo”.

Christian Cabello

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