Gentili (Legambiente): “L’aiuto concreto ai bambini di Chernobyl”

L'intervista di Interris.it al responsabile nazionale agricoltura di Legambiente Angelo Gentili sul progetto Rugiada che aiuta le vittime del disastro nucleare del 1986

Il reattore di Chernobyl

Il 26 aprile 1986, il reattore numero quattro della centrale nucleare di Chernobyl, a circa cento chilometri a nord della capitale ucraina Kiev, è esploso durante un test di sicurezza. Questo è stato il più grande incidente avvenuto in una centrale nucleare, classificato come catastrofico con il livello sette e massimo della scala INES dell’IAEA, insieme a quello avvenuto nella centrale di Fukushima dopo il terremoto e lo tsunami del 2011, ma dieci volte più potente. Ciò ha causato, soprattutto nei bambini e nei ragazzi nati dopo il disastro, innumerevoli vittime, patologie correlate e danni all’ecosistema naturale.

“L’eco – Natale” di Legambiente

Quest’anno Legambiente, grazie all’iniziativa denominata “Eco – Natale”, sosterrà il progetto “Rugiada” che, dal 2007, ha dato vita al centro “Speranza” dove i bambini di Cernobyl vengono assistiti e curati per prevenire le conseguenze delle radiazioni. Interris.it, in merito agli obiettivi e alle modalità di sostegno dell’iniziativa, ha intervistato il dottor Angelo Gentili, componente della segreteria nazionale di Legambiente e responsabile del Progetto Rugiada.

L’intervista

Come nasce e che obiettivi ha l’iniziativa di Legambiente in favore dei bambini di Chernobyl in occasione delle festività natalizie?

“Noi di Legambiente stiamo facendo una raccolta fondi per fare il modo che, i bambini di Chernobyl, vengano aiutati attraverso il progetto Rugiada, che permette di ospitare, presso il centro Speranza in Bielorussia, centinaia di bambini e bambine. In particolare, vengono sottoposti a un monitoraggio sanitario, messi sotto controllo rispetto alle patologie causate dalle radiazioni e seguono una dieta a base di cibo non contaminato, permettendo loro di ridurre, fino al 50%, la percentuale del Cesio 137, ossia il radionuclide più diffuso che, attraverso la dieta, non viene assorbito”.

In che modo, la guerra attualmente in corso in Ucraina, ha inciso sulla situazione dei bambini all’interno del progetto Rugiada?

“Era già presente una situazione molto grave dal punto di vista della contaminazione radioattiva. Quindi della presenza di elementi radioattivi nel terreno, nelle derrate alimentari e nell’acqua, i cui effetti si protraggono al 1986 che perdureranno ancora per molti anni. Oltre a ciò, in Bielorussia, è in corso una grave crisi economica a cui si unisce anche la situazione legata alla guerra. Essendo confinante con l’Ucraina, c’è una situazione bellica ai confini e, in più, ci sono stati dei movimenti nei pressi della centrale nucleare di Chernobyl da parte delle truppe russe che hanno determinato un innalzamento enorme di polveri e, di conseguenza, un incremento della radioattività nonché il rischio di nuovi incendi nucleari in aree sensibili come le centrali di Zaporijia o di Chernobyl, in una situazione già grave”.

Come, chi lo desidera, può aiutare l’azione di Legambiente a sostegno di questi bambini?

“Stiamo facendo una raccolta fondi attraverso le confezioni dell’eco Natale di Legambiente per i bambini di Chernobyl. Sono delle confezioni per cui si possono fare delle donazioni a seconda di quella che si prende. All’interno delle stesse vi sono prodotti di elevata qualità, a filiera corta e di eccellenze agroalimentari che possono essere regalati per Natale e contribuiscono ad aiutare i bambini di Chernobyl. Sul sito di Festambiente si possono vedere i pacchi che abbiamo preparato, dare un contributo per ogni confezione e, in questo modo, fare un regalo con prodotti di alta qualità, confezionati in modo ecologico ma, nello stesso tempo, dare una mano concreta ai bambini dell’area di Cernobyl che, in questo momento, sono in difficoltà ancora maggiore”.

Qual è il suo auspicio per lo sviluppo del progetto Rugiada?

“Il nostro auspicio è di riuscire ancora a sostenere questi bambini attraverso il progetto Rugiada. Siamo tra le poche associazioni al livello europeo che stanno continuando a supportare le popolazioni vittime innocenti dell’incidente di Cernobyl. Inoltre, vorremmo che ci fosse una situazione sempre migliore in termini di contaminazione radioattiva. Oltre a questo, grazie al sostegno che diamo, vorremmo che, questi bambini, vengano assistiti anche dal punto di vista sanitario. Non si meritano una situazione di cui loro sono soltanto vittime ma non hanno alcuna colpa”.