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Le disuguaglianze causano la fame. Allarme Onu per i sistemi alimentari

Più disuguaglianze, più fame. Il nuovo rapporto dell’Onu mette in luce come le disuguaglianze causino la fame e sollecita azioni per il cambiamento nei sistemi alimentari. In un mondo alle prese con la crescente fame, un nuovo rapporto strategico delle Nazioni Unite dal titolo “Riduzione delle disuguaglianze per la sicurezza alimentare e nutrizionale” rivela la cruda realtà delle disparità. E  sollecita azioni immediate per il cambiamento dei sistemi alimentari. Il panel di esperti di alto livello si occupa di sicurezza alimentare e nutrizione (HLPE-FSN). E opera nell’ambito del comitato per la sicurezza alimentare mondiale (CFS). Il suo rapporto annuale quest’anno affronta il tema della “Riduzione delle disuguaglianze per la sicurezza alimentare e la nutrizione”. Emergono i progressi significativi compiuti su scala globale per la riduzione della povertà, dell’insicurezza alimentare e della malnutrizione negli ultimi decenni. Nonostante ciò il mondo continua a dover fare i conti con l’allarmante aumento di persone che soffrono la fame.

Sos disuguaglianze

La pubblicazione di questo nuovo rapporto avviene in un momento cruciale. Sottolinea la necessità urgente di affrontare le disparità nell’accesso ad un’alimentazione sana e nutriente. E il devastante impatto delle disuguaglianze sulle comunità. Le conseguenze di tali disuguaglianze sono di vasta portata sia a livello individuale che di comunità e paesi, poiché diminuiscono le opportunità di lavoro e di una vita dignitosa, ostacolano la produttività, alimentano il circolo vizioso della povertà e limitano la crescita economica. Le disuguaglianze nella sicurezza alimentare contribuiscono all’instabilità politica, che in alcuni casi ha portato a proteste e rivolte per l’accesso al cibo. Alla cerimonia del lancio dell’indagine hanno partecipato QU Dongyu, direttore generale della Fao, diversi ambasciatori e rappresentanti della società civile, esperti e ricercatori. Bernard Lehmann, presidente dell’HLPE-FSN, ha spiegato che questo rapporto sollecita un’azione immediata per risolvere i problemi che stanno alla base delle disuguaglianze nella sicurezza alimentare e nutrizionale.

Stakeholders

Il rapporto rappresenta un punto riferimento importantissimo per i governi, i responsabili delle politiche, gli stakeholders e per tutte le organizzazioni che lavorano per sconfiggere la fame e migliorare la nutrizione. L’indagine HLPE-FSN sulle diseguaglianze indica otto principi guida all’azione e una serie di raccomandazioni pratiche. Uno dei risultati più significativi del rapporto riguarda l’importanza di disporre di dati disaggregati per i diversi gruppi sociali, economici e geografici per riuscire a quantificare e monitorare in maniera sistematica le disuguaglianze. “Seguendo le sue conclusioni e realizzando le sue raccomandazioni, possiamo promuovere sistemi alimentari più equi e inclusivi e che non lascino indietro nessuno”, ha dichiarato Bernard Lehmann. “I sistemi alimentari sono profondamente diseguali a tutti i livelli e limitano i progressi verso la sicurezza alimentare”, ha spiegato durante l’evento Bhavani Shankar. Autore principale del rapporto dell’HLPE-FSN e professore di Alimentazione e Salute presso l’Università di Sheffield (Regno Unito). Le condizioni ed il contesto nel quale si manifestano le disuguaglianze nei sistemi alimentari variano da paese a paese. E’ fondamentale, dunque, prendere in considerazione i diversi fattori che contribuiscono a queste disparità.

Good governance

“La scala delle attività produttive e lo status economico (ad esempio, tra i piccoli produttori e i produttori su larga scala) e le differenze di genere sono fattori fondamentali della disuguaglianza, ma ci sono anche altri dimensioni che contribuiscono alle disuguaglianze, quali il far parte di un popolo Indigeno e la posizione geografica”, osserva il professor Shankar. Le disuguaglianze in materia di accesso alle risorse produttive, la tecnologia, informazione, il credito, e la disponibilità di cibo sano e nutriente sono tra gli aspetti descritti nel rapporto. Le disuguaglianze esistenti al di fuori dei sistemi alimentari ma in settori collegati e fondamentali per l’alimentazione, come l’istruzione e la salute, contribuiscono ad acuire le disuguaglianze in tema di nutrizione e sicurezza alimentare. È quindi fondamentale promuovere il coordinamento multisettoriale per la sicurezza alimentare per ridurre le diseguaglianze. La “good governance” richiede però chiare regole, leggi ed istituzioni che possano limitare gli squilibri di potere. Il rapporto sottolinea anche l’importanza di comprendere ed affrontare le disuguaglianze nel contesto delle loro cause più profonde quali il cambiamento climatico ed i conflitti.

Campanello d’allarme

Questo rapporto è un campanello d’allarme. Ed è un’esortazione per delle azioni immediate per affrontare le cause profonde delle disuguaglianze nella sicurezza alimentare e nutrizionale. Le principali aree per le raccomandazioni per gli Stati, le organizzazioni intergovernative, il settore privato e la società civile includono differenti ambiti. E cioè lavorare in modo trasversale per consentire un accesso più equo alle risorse, applicando approcci basati sui diritti umani. Facilitare l’organizzazione degli stakeholders svantaggiati. E costruire istituzioni e partnership inclusive per migliorare la rappresentanza dei più vulnerabili. Inoltre investire in modo equo nelle filiere alimentari e nelle aree svantaggiate. Pianificare e governare il commercio alimentare, la vendita al dettaglio, la lavorazione e gli ambienti alimentari con un occhio di riguardo all’equità. Garantire l’accesso universale ai servizi e alle risorse che hanno un impatto diretto sugli FSN. Integrare un’attenzione all’equità nel commercio, negli investimenti, nella gestione del debito pubblico e nella governance della sicurezza alimentare ed alla nutrizione. Fare leva sull’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile (OSS) 10. Ridurre poi le disuguaglianze. Tenere conto del contesto di crisi climatica, ecologica, politica ed economica in tutte le azioni relative alla sicurezza alimentare. Rafforzare i sistemi di dati e conoscenze.

Contro le disuguaglianze

L’High Level Panel of Experts sulla sicurezza alimentare e la nutrizione (HLPE-FSN) è l’interfaccia tra scienza e politiche del Comitato per la Sicurezza Alimentare Mondiale (CFS), che è la piattaforma per la sicurezza alimentare e nutrizione delle Nazioni Unite più inclusiva e basata sui dati e la ricerca. L’HLPE-FSN fornisce analisi e raccomandazioni indipendenti, complete e basate sui dati su richiesta del CFS. Ed elabora studi attraverso un processo scientifico, trasparente e inclusivo, garantendo legittimità tra gli stakeholders, facendo consultazioni aperte ed ampie e integrando diverse forme di conoscenza ed esperienza, oltre a un rigoroso processo di peer-review scientifico. L’HLPE-FSN è governato da un Comitato di Coordinamento composto da 15 scienziati di fama mondiale provenienti dal mondo accademico, dai centri di ricerca, dai settori pubblico e privato, dalla società civile e da altre categorie. Questo Comitato lavora con una vasta rete di oltre 2.000 esperti provenienti da diverse discipline accademiche.

Sicurezza alimentare

Il Comitato per la Sicurezza Alimentare Mondiale (CFS) delle Nazioni Unite è stato istituito nel 1974 e riformato nel 2009 per diventare la principale piattaforma internazionale e intergovernativa inclusiva per un’ampia gamma di stakeholder impegnati a lavorare insieme in modo coordinato e a sostegno dei processi guidati dai paesi verso l’eliminazione della fame e per garantire la sicurezza alimentare e nutrizione per tutti, per la progressiva realizzazione del diritto ad un’alimentazione adeguata nel contesto della sicurezza alimentare nazionale. Ospitato dalla FAO e sostenuto da tutte le Agenzie delle Nazioni Unite per il Cibo e l’Agricoltura (RBA), il CFS promuove la convergenza e la coerenza delle politiche su questioni globali di sicurezza alimentare e nutrizione. I suoi processi assicurano che le voci di tutti gli stakeholder rilevanti siano ascoltate, in particolare quelle più colpite dall’insicurezza alimentare e dalla malnutrizione.

Giacomo Galeazzi

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