Dieci anni fa, il 28 febbraio 2013, il saluto di congedo di Benedetto XVI ai cardinali nella Sala Clementina. “Abbiamo vissuto con fede momenti bellissimi di luce radiosa nel cammino della Chiesa. Assieme a momenti in cui qualche nube si è addensata nel cielo– disse Joseph Ratzinger-. Abbiamo cercato di servire Cristo e la sua Chiesa con amore profondo e totale. Questa è l’anima del nostro ministero. La Chiesa vive, cresce e si risveglia nelle anime che accolgono la Parola di Dio”. Di fronte a un evento clamoroso come la rinuncia al ministero petrino la reazione dei mass media e il riflesso pavloviano dell’opinione pubblica furono concordi. E si orientarono spontaneamente a immaginare un Joseph Ratzinger fragile e incapace di andare fino in fondo. Malgrado questa raffigurazione contraddicesse la sua autentica fibra di difensore della Verità. Una determinazione testimoniata fino al gesto più estremo e radicale: l’abbandono del pontificato.
le parti – proseguì Joseph Ratzinger – E anche nel tuo campo di grano vediamo
più zizzania che grano. La veste e il volto così sporchi della tua Chiesa ci sgomentano. Ma siamo noi stessi a sporcarli! Siamo noi stessi a tradirti ogni volta, dopo tutte le nostre grandi parole, i nostri grandi gesti. Abbi pietà della tua Chiesa. Anche all’interno di essa, Adamo cade sempre di nuovo. Con la nostra caduta ti trasciniamo a terra. E Satana se la ride. Perché spera che non riuscirai più a rialzarti da quella caduta. Spera che tu, essendo stato trascinato nella caduta della tua Chiesa, rimarrai per terra sconfitto. Tu, però, ti rialzerai. Ti sei rialzato, sei risorto e puoi rialzare anche noi. Salva e santifica la tua Chiesa. Salva e santifica tutti noi”. Un’autocritica coraggiosa che, poco dopo la Via Crucis, ribadì, condannando la “dittatura del relativismo” nella Missa pro eligendo Pontifice, la celebrazione in apertura del conclave.
Stigmatizzò le “correnti ideologiche” che hanno agitato “la piccola barca dei cristiani“. E cioè “marxismo, liberalismo, libertinismo, collettivismo, individualismo radicale, vago misticismo religioso, agnosticismo, sincretismo”. Non fece sconti il cardinale bavarese. E forse proprio questa franchezza spinse molti, dopo appena una manciata di votazioni, a eleggerlo Papa il giorno dopo la proclamazione del “fuori tutti“. In realtà, al di là delle fumose e dietrologiche interpretazioni ex post, la condanna ratzingeriana della sporcizia nella Chiesa era una lettura spirituale, le cui ricadute sul modo di governarla di Benedetto XVI si riuscirono a valutare in tempi più lunghi.
San Amato Ronconi, terziario francescano, fondatore dell'ospedale dei poveri pellegrini di Saludecio Saludecio (Rimini), 1226…
Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 16,12-15 https://www.youtube.com/watch?v=y5yzNlU26bg In quel tempo, disse Gesù ai suoi…
Senza figli non c'è futuro. NurSind è il principale sindacato infermieristico in Italia. Si tratta della…
Vicariato di Roma e Università Lumsa riflettono sull'etica delle nuove tecnologie. Si articolerà su due…
Fiducia alle Nazioni Unite, al loro Segretario Generale, alla loro agenzia per il sostegno ai…
Dall'inizio del suo pontificato, Papa Francesco ha sempre auspicato che la Chiesa fosse sempre più…
Questo sito utilizza i cookies per migliorare l'esperienza dell'utente
Altre informazioni