La
guerra in Ucraina ha tragicamente dimostrato quanto l’Africa sia vicina e il mondo interconnesso. La crisi del grano provocata dall’invasione russa in Europa orientale
ha avuto effetti economici e geopolitici devastanti nel continente più povero. Qui a un colonialismo mai superato si sta sostituendo un nuovo
dominio cinese e russo che parte dal controllo delle risorse. Niger, Corno d’Africa, Gabon,
Sudan: il caos si allarga a macchia d’olio tra golpe e destabilizzazioni.
Svolta intanto alla Comunità economica degli Stati dell’Africa centrale. Eccas ha annunciato la decisione di sospendere il Gabon in seguito al golpe militare dello scorso 30 agosto nel quale è stato spodestato il presidente Ali Bongo. La decisione è stata presa durante una riunione dell’organizzazione nella vicina Guinea Equatoriale. E resterà in vigore “fino a quando non tornerà un governo costituzionale in un periodo di tempo accettabile“. Secondo il presidente della Guinea Equatoriale Teodoro Obiang Nguema “il Gabon rappresenta una minaccia alla pace, alla sicurezza e alla stabilità negli altri membri dell’Eccas“.
Tensione in Africa
Sistema
Dopo il golpe del 30 agosto, il politologo camerunese Aristide Mono aveva evidenziato come i golpisti del Gabon fossero “figli del sistema”. Con il “vero obiettivo” di volerlo salvare dopo le contestate elezioni che avevano visto vacillare la leadership di Bongo sotto la pressione di un’opposizione sempre più forte. La giunta militare al potere, fanno notare gli analisti, “non ha mai detto di voler restituire la vittoria elettorale all’opposizione“. E non lo ha mai detto neppure il generale Oligui, in un qualche passaggio del discorso odierno. Al contrario, Oligui si è detto “sorpreso” per le condanne ricevute dalle istituzioni internazionali, dal momento che i militari hanno agito per evitare “uno spargimento di sangue”. L’esercito, ha chiarito, ha posto fine al regime di Bongo, appena rieletto per la terza volta, dopo che le opposizioni l’avevano accusato di “colpo di stato elettorale”. “Siamo stupiti quando sentiamo certe istituzioni internazionali condannare il gesto dei soldati che hanno rispettato il giuramento fatto sotto la bandiera. Salvare la patria a rischio della propria vita”, ha sottolineato Oligui. Ad ascoltare il discorso inaugurale dell’ex capo della giunta militare che lo scorso 30 agosto ha rovesciato presidente gabonese Ali Bongo, c’erano centinaia di persone incluso l’ultimo premier di governo, il vicepresidente di Ali Bongo e i principali membri dell’opposizione al regime di Bongo, che ha guidato il Gabon per 14 anni.