La tutela della biodiversità è fondamentale e improrogabile

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In quest’epoca di grandi mutamenti sociali e climatici, pratiche agricole e responsabilità ambientale devono obbligatoriamente procedere su strade parallele senza mai essere disgiunti l’uno dall’altra. In passato, l’espansione dei sistemi agricoli monoculturali e intensivi che fino a pochi decenni fa hanno dominato il modo di produrre alimenti e fibre a scala mondiale ha avuto inizio con le piantagioni coloniali europee tra il XVI e il XIX secolo ed ha avuto un grande impulso tra la fine del XIX secolo e la prima metà del XX secolo, con la meccanizzazione dell’agricoltura, l’introduzione dei fertilizzanti sintetici e dei pesticidi. Tutto ciò però, con il trascorrere del tempo, ha apportato danni all’ambiente ed anche alla quantità di risorse naturali disponibili.

In altre parole, la tutela della biodiversità attraverso forme agricole più sostenibili, ovvero della salvaguardia dell’insieme delle forme di vita presenti sul nostro pianeta, è fondamentale e improrogabile a cui, nessun cittadino o istituzione, si può o si deve sottrarre. Un aspetto fondamentale di questo obiettivo è costituito dai cosiddetti “sistemi agricoli diversificati”, i quali si basano sulla diversificazione delle produzioni e dei paesaggi agricoli, sulla progressiva sostituzione di input chimici, sull’ottimizzazione della biodiversità e sul consolidamento delle interazioni tra le diverse specie, per mantenere la fertilità dei suoli e permettere di salvaguardare nella loro bellezza e specificità i paesaggi e le coltivazioni della variegata e incantevole agricoltura rurale italiana. Acli Terra, in questa difficile ma importantissima missione, è al fianco degli agricoltori, fedeli sentinelle della salute della nostra “Casa comune”.