L’importanza di attuare un disarmo concreto

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Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Il trattato per la riduzione dei missili balistici, conosciuto in inglese come ABM Treaty, è stato firmato da Stati Uniti e Unione Sovietica nel maggio del 1972, ovvero mentre imperversava la Guerra Fredda, dal presidente americano Richard Nixon ed il leader sovietico Leonid Breznev, con l’intento di concretizzare la necessità di fermare la corsa alle armi nucleari, la quale era partita dopo Hiroshima e Nagasaki. In quel frangente, per la prima volta, si è avvertita l’urgenza di arrestare il riamo. Questo trattato, sostanzialmente, intendeva diminuire il numero di scudi missilistici e, di conseguenza, anche i dispositivi d’arma nucleari e di ordigni d’attacco. Tale accordo però, frutto di determinazione strategica e politica da parte delle due superpotenze, non è riuscito a fermare il riarmo nucleare allora in corso, il quale è proseguito fino al 1986 con l’inizio dell’accordo di disarmo. Ciò ci ha insegnato che, gli accordi politici da soli, non bastano e serve il disarmo concreto.

Ad oggi, in un momento storico fortemente segnato da tensioni e conflitti crescenti di carattere globale, in un contesto di multipolarismo, anche nucleare, è fondamentale che si inizi a portare avanti l’effettiva eliminazione delle armi nucleari altrimenti, come nel 1972 nonostante le buone intenzioni, le dimensioni degli arsenali raddoppieranno. Il rischio, in questo tempo, è molto superiore e, con ogni sforzo necessario, occorre perseguire la pace. Civiltà dell’Amore è impegnata a 360 gradi nella diffusione di una cultura della fraternità perché, otto miliardi di persone, di fronte a quella che, Papa Francesco, ha definito “Terza guerra mondiale a pezzi”, sono in pericolo. Tutti noi ci troviamo di fronte a una responsabilità per il futuro di tutta l’umanità. Serve una politica nuova dei cristiani, ad ogni livello, i quali devono saper dare la precedenza alla pace e al disarmo, facendo largo ad una visione che metta al centro lo sviluppo umano integrale. Russia e Stati Uniti, ad esempio, sono due popoli di antica tradizione cristiana e, in questa era globale, stanno attraversando una profonda crisi di identità e, ognuno a modo loro, cercano di riaffermarla. Devono avere il coraggio di convertire le loro armi nucleari e gli arsenali in strumenti di pace, in caso contrario perderanno totalmente la loro identità e devono decidere se concentrarsi sulle loro radici cristiane e, di conseguenza sul perseguimento della pace o precipitare nello sbando più totale, senza se e senza ma.