G7, da Roma a Bruxelles: intesa per il futuro

Giorgia Meloni presidenza G7
Foto © Palazzo Chigi

D’accordo, il prossimo primo marzo la premier, Giorgia Meloni, sarà alla Casa Bianca per un colloquio con il presidente americano, Joe Biden, “per riaffermare il forte rapporto tra Stati Uniti e Italia”. Non solo. I due leader discuteranno anche degli approcci condivisi “per affrontare le sfide globali, compreso il loro impegno a continuare a sostenere l’Ucraina contro l’aggressione della Russia, prevenendo l’escalation regionale in Medio Oriente, fornendo aiuti umanitari alla popolazione di Gaza, gli sviluppi in Nord Africa e uno stretto coordinamento transatlantico riguardo la Repubblica popolare cinese. Discuteranno anche della presidenza italiana del G7 e si coordineranno in vista del vertice Nato di Washington” spiegano le fonti americane.

Dunque il viaggio a Washington sarà particolarmente significativo per la presidenza del Consiglio, teso a consolidare i rapporti con gli Stati Uniti. E in un momento come questo, delicato per la Casa Bianca e strategico per il governo italiano, pesano tanto il vertice quanto l’agenda. L’allineamento degli obiettivi, come si evince dai titoli di testa, pone Roma al centro delle politiche atlantiste, andando al di là dei meccanismi legami alle alleanze. E questo rischia di creare più di un imbarazzo nel vecchio continente, a Parigi in particolare, come emerso dal G7 di Kiev, dove Macron non si è fatto vedere.

Il gioco dei pesi e contrappesi fra le capitali europee rischia di essere messo seriamente in discussione. E proprio per questa ragione l’assenza del presidente francese dal vertice non sarebbe stata affatto casuale, trattandosi del primo G7 sotto la presidenza di Giorgia Meloni. Il capo dello stato transalpino ha mandato al suo posto il ministro degli Esteri, Stéphane Séjourné.

Il motivo ufficiale, annunciato dall’Eliseo, è stato molto politico e poco diplomatico. Macron è stato impegnato per tutto il giorno al Salone dell’Agricoltura, dove ha cercato di gestire la crisi dei trattori, e per questo non si è collegato, in videochiamata, come era previsto, con il vertice. Certo, in Francia la protesta dei trattori ha fatto registrare toni particolarmente aspri, con duri scontri, e Macron non può certo non considerare il fronte interno, visto che sono ancora molti i capitoli a cui dare una risposta chiara.

E gli agricoltori francesi non sono molto appassionati dalle vicende dell’Ucraina, al punto da aver contestato aspramente l’inquilino dell’Eliseo all’apertura del Salone. Per il popolo dei trattori prima ci sono le loro richieste, poi arriva il resto. Ma snobbare il G7, questo G7 in particolare, come ha fatto Macron, è un segnale da non prendere troppo alla leggera. Detto senza giri di parole quello del presidente francese, sul piano diplomatico, è stato ‘sgarbo’ non indifferente nei confronti della presidenza italiana, considerando che l’incontro è avvenuto a due anni dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina. Ma quello era il tema e su quello ha lavorato la Meloni, senza dar peso alle assenze.

“I nostri incontri con la premier italiana, Giorgia Meloni, sono sempre significativi. Abbiamo ottenuto un risultato importante. Abbiamo firmato un accordo bilaterale di cooperazione in materia di sicurezza tra Ucraina e Italia”, ha annunciato sui social il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Questo documento getta solide basi per un partenariato di sicurezza a lungo termine tra i nostri Paesi”, aggiunge Zelensky, “abbiamo anche discusso di un ulteriore sostegno all’Ucraina nel contesto della Presidenza italiana del G7″. E conclude: “Sono grato all’Italia per il suo sostegno all’Ucraina e alle nostre capacità di difesa, nonché agli sforzi di recupero e all’approvazione degli aiuti militari fino alla fine del 2024”. Con Biden la Meloni parlerà anche di questo. È evidente. “L’accordo che abbiamo firmato è il più completo e impor…