L’Eucarestia è il frutto dell’amore più grande

Di nuovo torna la Pasqua quasi fossero troppo pochi i cinquanta giorni trascorsi dalla sua celebrazione festiva. La Festa del Corpus Domini è un ricordo della Pasqua – in un certo senso voluto da Dio, dodici secoli dopo la Pasqua di suo Figlio a Gerusalemme.

Mancava qualcosa nelle celebrazioni più antiche? Forse non erano in grado di esprimere pienamente la ricchezza del mistero che le animava? O forse l’Eucarestia rimane sempre un mistero insondabile, sempre da scoprire? Un mistero che per secoli nella storia della Chiesa rimaneva nascosto e chiedeva di essere scoperto. Ci voleva sì il tempo, ma anche l’aiuto di Dio, per apprezzarne la ricchezza anche se non era possibile farlo completamente. Questa non sarà mai pienamente compresa, anche se avremo a disposizione l’eternità per questo.

Lo splendore dell’Eucarestia non è cosa di questo mondo, perciò vi sono sempre molte difficoltà ed ostacoli perché venga visto, notato, contemplato; allo stesso modo tutte le cose più belle donate da Dio: sono sempre molto trascurate se non accolte malamente, perseguitate o respinte. Basta ricordare come ci si sta relazionando col tema dell’amore. È sempre meno amato e l’Eucarestia, il frutto e il segno dell’amore più grande, non condivide forse il destino triste dell’amore nel mondo? Le chiese sono sempre più vuote, le celebrazioni sempre meno curate – e meno frequentate, l’adorazione – quasi non esiste…

Ma Gesù ha messo tanta cura nella preparazione dell’Ultima Cena! Manda ed istruisce i suoi discepoli, pensa a tutto. Forse è la più commovente serata della sua vita terrestre: l’ultima. E proprio lì, forse, pronuncia le parole più profonde, più importanti e più intense. Cerca di fermare il tempo – e, infatti, lo fa. Garantisce la sua presenza per sempre. La sua presenza, in realtà distrutta dagli uomini: invidiosi, troppo sicuri di loro stessi ma anche codardi.

La presenza di Gesù nella storia: l’Eucarestia, grazie alla Resurrezione, la garantisce. Oggi Gesù può essere più presente– e più raggiungibile – di quanto lo è stato durante la sua vita terrena. È anche, in un certo senso, più presente con la gloria rivelata nella Resurrezione e nell’ Ascensione, messa nei nostri cuori attraverso lo Spirito Santo. La memoria, la contemplazione aumenta la consapevolezza e la vicinanza. Ciò che era nascosto durante la vita terrena di Gesù risplende ogni giorno sempre di più.

Man mano che ne riflettiamo con maggiore intensità, ancor più possiamo scoprire il valore infinito della messa, recentemente, purtroppo, nella pratica messo in dubbio: la chiusura pandemica ha portato le chiusure delle chiese. Molti cristiani non potevano partecipare. Alcuni teologi dicevano che dobbiamo ri-valorizzare la nostra vita spirituale e si sono espressi in favore delle preghiere a casa, o delle pratiche di carità. Si diceva che le opere buone verso i bisognosi valgono  più che le celebrazioni. Ribadivano, in riferimento al capitolo 25 di San Matteo, che Gesù è più presente proprio nei bisognosi.

Allora l’Eucarestia – non vale più? La presenza di Gesù? Lui ha detto: I poveri li avete sempre con voi, ma non sempre avete me (Marco 14, 7). La presenza di Gesù sembra di nuovo minacciata. Ma da che cosa? Da un’altra sua presenza? Dalle interpretazioni delle sue parole? Da vari nostri ragionamenti – forse troppo comodi e riduttivi?

E basta ascoltare alcuni santi:

San Lorenzo da Porte Maurizio: “lo credo che, se non ci fosse la Messa, a quest’ora il Mondo sarebbe già sprofondato sotto il peso delle sue iniquità. È la Messa il poderoso sostegno che lo regge”.

San Pietro G. Eymard: “Sappi, o Cristiano, che la Messa è l’atto più santo della Religione: tu non potresti far niente di più glorioso a Dio, né di più vantaggioso alla tua Anima che di ascoltarla piamente e il più sovente possibile”.

S.Teresa del Bambino Gesù: “Se la gente conoscesse il valore dell’Eucaristia, l’accesso alle chiese dovrebbe essere regolato dalla forza pubblica”.

Il mistero dell’Eucaristia non smette di sfidarci. La presenza di Gesù come sempre deve attraversare tanti ostacoli creati degli uomini. Nel corso dei secoli in effetti non è cambiato niente: l’amore immenso di Gesù per noi, il suo continuare a stare con noi nonostante tutto – e infine la nostra resistenza…