Cosa manca all’Europa di oggi

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Oggi, essere cristiani in Europa, significa vedere i segni dei tempi e agire con gli strumenti democratici di cui disponiamo, nelle istituzioni che ci siamo dati e ci daremo nel Vecchio Continente. Queste ultime canalizzeranno 450 milioni di persone nell’arco dei prossimi cinque anni decisivi per la nostra “Casa comune”. La pace e la fraternità, quindi, sono elementi fondamentali ma, ai giorni nostri, sono minate dal crescente odio, dalla devastazione delle guerre e dalla ventilata escalation nucleare. L’Europa si trova tra est e ovest e, di conseguenza, noi che la abitiamo, abbiamo il dovere di promuovere la pace, come ci ha ricordato più volte Papa Francesco, attraverso il disarmo e la non proliferazione delle armi nel mondo, Questo è un punto fondamentale verso il futuro a cui, tutti noi, dobbiamo tendere.

Noi di Civiltà dell’Amore pensiamo che, attualmente, all’Europa, manchi la fraternità. Vogliamo che diventi il criterio fondante dei trattati europei e delle Costituzioni dei diversi Stati membri. Auspichiamo che si possa avviare un dibattito per fornire ai politici cristiani e alla società civile che, fra tre mesi, si prepara a votare per il rinnovo delle istituzioni europee, progetti effettivi per favorire il valore della fraternità nel solco del confronto democratico e istituzionale. La nostra azione sarà connotata da un profondo spirito di servizio insieme a tutti gli altri uomini di buona volontà, com’è avvenuto lo scorso 9 marzo in occasione del convegno organizzato da Civiltà dell’Amore, svoltosi a Roma nel convento della Basilica di San Lorenzo Fuori le Mura, un luogo fortemente simbolico dove riposano le spoglie del grande statista Alcide De Gasperi. Dall’Europa deve partire un cammino verso la pace per permettere la soluzione dei problemi che abbiamo di fronte, abbracciando pienamente la visione cristiana della persona.