Agricoltura e salute del suolo: gli effetti dei cambiamenti climatici

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L’inverno è una stagione che potrebbe sembrare scarsamente rilevante in ambito agricolo, ma ha un ruolo fondamentale nell’ottica di consentire la riuscita delle coltivazioni della stagione successiva. Il periodo dell’autunno-inverno, in particolare, momento migliore per svolgere lavorazioni che richiedono più tempo e che, durante il corso dell’anno, spesso non si ha la possibilità di realizzare per la presenza dei raccolti a terra. Inoltre, alcune colture, come l’aglio e le cipolle, possono essere piantate in autunno e raccolte in primavera, mentre altre, come le verdure a foglia verde, possono essere coltivate in serra durante i mesi invernali. Inoltre, il solstizio d’inverno, ovvero il 21 dicembre nell’emisfero nord e il 21 giugno nell’emisfero sud, ha un impatto significativo sull’agricoltura perché, le piante, sperimentano meno luce solare, che può determinare in misura diversa la loro crescita e sviluppo. Inoltre, le temperature più fredde possono influenzare la salute del suolo e la sopravvivenza delle piante e, inoltre, tale lasso di tempo, segna l’inizio della pianificazione per la stagione di crescita primaverile.

Purtroppo, però, i sempre più frequenti cambiamenti climatici, si stanno connotando per gli inverni sempre più miti, che possono accelerare le fioriture e incentivare il pericolo delle cosiddette “gelate”, ovvero il fatto che, le piante e/coltivazioni già mature per il caldo inusuale, compromettano la loro crescita a causa dell’arrivo di un’ondata di freddo. Lo scorso anno ciò si è già verificato con una diminuzione dei raccolti delle verdure invernali, come le verze, cavoli, broccoli e cicorie. Questo accade perché, pur essendo ortaggi tipicamente invernali, vengono compromessi dall’improvvisa diminuzione delle temperature. Quindi, davanti a un clima sempre meno prevedibile, occorre sostenere gli agricoltori nella loro opera quotidiana di “custodi dell’ambiente”, attraverso specifiche forme di supporto di fronte agli aumenti dei costi dell’energia e ai mutamenti climatici. La terra è e dovrà continuare ad essere il primo esempio dei valori di fraternità e “Casa comune” che Papa Francesco ha ribadito nell’esortazione apostolica Laudate Deum, uno strumento morale e concreto che, ogni cristiano, deve tenere ben presente nel rapporto quotidiano con il nostro pianeta, la cui tutela deve essere un comune obiettivo.