Israele: “Uccisi 3 terroristi nascosti nell’ospedale di Jenin”

In Cisgiordania l'esercito israeliano ha annunciato di aver ucciso tre terroristi di Hamas che si nascondevano all'interno dell'ospedale di Jenin

Gaza
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La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 116. Le forze israeliane hanno “ucciso tre terroristi che si nascondevano all’interno dell’ospedale Ibn Sina”, nella città di Jenin, in Cisgiordania. Secondo l’esercito, le vittime sarebbero membri dei movimenti islamisti palestinesi di Hamas e della Jihad islamica.

Tre persone uccise da forze Israele in Cisgiordania

Tre persone sono state uccise dalle forze israeliane in un ospedale in Cisgiordania: lo ha reso noto l’Autorità nazionale palestinese. Membri delle forze israeliane hanno ucciso tre persone martedì mattina all’interno dell’ospedale Avicenna di Jenin, nel nord della Cisgiordania, ha annunciato il ministero della Sanità palestinese. Da parte sua, l’esercito israeliano ha indicato di aver “neutralizzato” tre “terroristi” in questo ospedale. “Tre martiri (sono stati) uccisi dalle forze di occupazione all’interno dell’ospedale di Avicenna”, ha scritto il ministero. In una dichiarazione congiunta, l’esercito, la sicurezza interna e la polizia israeliana hanno affermato di aver “neutralizzato” durante un’operazione congiunta un “terrorista di Hamas” che “si nascondeva” in questo ospedale e “altri due terroristi”.

Israele: “A Jenin uccisi 3 terroristi nascosti in ospedale”

Nell’operazione a Jenin “sono stati uccisi 3 terroristi’ che si nascondevano nell’ospedale locale. Lo ha detto l’esercito secondo cui il primo era “Mohammed Jalamneh, un terrorista di Hamas” che “progettava un attacco ispirato al 7 ottobre”. Gli altri due sono – secondo la stessa fonte – Mohammed Ghazawi “un operativo dei Battaglioni Jenin” e suo fratello “Basel Ghazawi, della Jihad islamica”. Un video diffuso sul web e ripreso dai media israeliani, mostra alcuni del commando dell’Idf apparentemente travestiti anche da dottori o da donne palestinesi.

L’esercito ha poi spiegato che Jalameh “aveva contatti con il quartier generale di Hamas all’estero”. “Inoltre – ha aggiunto – aveva trasferito armi e munizioni ai terroristi per promuovere attacchi armati”. Per lungo tempo – ha continuato l’esercito – “i sospetti si sono nascosti negli ospedali e li hanno usati come base per programmare attività terroristiche e condurre attacchi terroristici nella convinzione che lo sfruttamento degli ospedali servisse loro come protezione contro le attività di controterrorismo della sicurezza israeliana. Questo – ha sottolineato – è un altro cinico esempio dell’uso delle aree civili e degli ospedali come rifugi e scudi umani da parte delle organizzazioni terroristiche”.

Fonte Ansa