Giornata dell’infanzia, Mattarella: “Sulle capacità dei bambini risiede il futuro di tutti”

La dichiarazione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della giornata internazionale che celebra i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante il suo intervento all’incontro di studio “Giovanni Leone. Presidente della Repubblica 1971-1978” nel ventesimo anniversario della scomparsa (foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

In occasione della Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che si celebra ogni 20 novembre, la stessa dell’adozione da parte dell‘Assemblea generale dell’Organizzazione delle Nazioni unite della Dichiarazione dei diritti del fanciullo e della Convenzione, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha rilasciato una dichiarazione.

Le parole del capo dello Stato

«Nel giorno dell’anniversario della approvazione da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite della Convenzione sui diritti del fanciullo va affermato con forza uno dei principi fondamentali della Carta, quello della non discriminazione: ogni bambino deve poter godere degli stessi diritti, senza eccezione alcuna. La Convenzione afferma il diritto ad una infanzia felice e ribadisce il divieto di ogni forma di sfruttamento dei bambini e degli adolescenti e la giornata odierna è la data simbolica per rimarcare i loro diritti e far sì che la difesa di questi si nutra di azioni concrete. Il numero degli Stati che, attraverso la ratifica della Convenzione, si sono vincolati giuridicamente al rispetto dei principi in essa affermati è altissimo. Nonostante l’impegno profuso, tuttavia, ancora oggi assistiamo troppo spesso alla loro negazione. Bambini che perdono la loro infanzia e la loro libertà perché “arruolati” nelle zone di guerra. Bambini profughi, costretti a fuggire per guadagnare una speranza di vita. Bambini impiegati nel lavoro minorile o reclutati dalla criminalità perché nati in contesti di privazione economica ed educativa. Bambine usate come merce di scambio, costrette a matrimoni spesso non voluti e precoci, costrette a vivere ogni giorno in un incubo: bambine alle quali vengono distrutti i sogni e l’attesa di una vita libera. Alla Repubblica, alla comunità internazionale, la responsabilità di offrire un futuro all’infanzia. Su di essa, sulle capacità dei bambini, risiede l’avvenire di tutti».