Bce: “Tassi d’interesse fermi al 4,50%, inflazione in calo”

La Banca Centrale Europea (Bce) ha deciso di lasciare i tassi d'interesse invariati. E' la terza pausa dopo la serie di dieci rialzi consecutivi

BCE, Francoforte sul Meno, Germania. Foto di Dimitri Karastelev su Unsplash

La Banca Centrale Europea (Bce) ha deciso di lasciare i tassi d’interesse invariati perché le nuove informazioni hanno confermato sostanzialmente la valutazione precedente circa le prospettive di inflazione a medio termine. Il tasso sui rifinanziamenti principali resta fermo al 4,50%, quello sui depositi al 4%, e quello sui prestiti marginali al 4,75%.

La Bce lascia i tassi fermi al 4,50%

La Bce ha deciso di lasciare i tassi d’interesse invariati. Il tasso sui rifinanziamenti principali resta fermo al 4,50%, quello sui depositi al 4%, e quello sui prestiti marginali al 4,75%. E’ la terza pausa nel ciclo di dieci rialzi consecutivi cominciato a luglio 2022.

I nuovi dati confermano l’inflazione in calo

La Bce ha deciso di mantenere i tassi invariati perché “le nuove informazioni hanno confermato sostanzialmente la sua valutazione precedente circa le prospettive di inflazione a medio termine. A parte un effetto base al rialzo sull’inflazione complessiva legato all’energia, la tendenza al ribasso dell’inflazione di fondo è proseguita e i passati incrementi dei tassi di interesse continuano a trasmettersi con vigore alle condizioni di finanziamento. Le condizioni di finanziamento restrittive frenano la domanda, contribuendo al calo dell’inflazione”. Lo scrive la Bce nel comunicato.

“Il Consiglio direttivo è determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% a medio termine. In base alla sua attuale valutazione, ritiene che i tassi si collochino su livelli che, mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, forniranno un contributo sostanziale al conseguimento di tale obiettivo. Le decisioni future del Consiglio direttivo assicureranno che i tassi siano fissati su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario”, si legge nel comunicato. Il board dei governatori ribadisce anche che “continuerà a seguire un approccio guidato dai dati nel determinare livello e durata adeguati della restrizione. In particolare, le decisioni sui tassi saranno basate sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione, considerati i nuovi dati economici e finanziari, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria“.

Fonte: Ansa