Varata la riforma del governo

Pechino vara la riforma del Consiglio di Stato che prevede un accorpamento di ministeri e agenzie governative e la nascita di nuovi discasteri. Il piano è stato presentato alla quarta sessione plenaria dell'Assemblea Nazionale del Popolo, il parlamento cinese, e l'approvazione è attesa per sabato prossimo.

Novità

Tra i principali fattori di novità c'è l'accorpamento degli enti di regolamentazione dei settori bancario e assicurativo – la China Banking Regulatory Commission e la China Insurance Regulatory Commission – e la nascita di un ufficio per la gestione dell'immigrazione. In totale, nel Consiglio di Stato, sono previsti 26 tra ministeri e commissioni.

Ministeri

Nel nuovo piano è prevista la nascita di quattro nuovi ministeri: Agricoltura e Centri Rurali; Risorse Naturali, che prenderà in carico funzioni fino a oggi gestite da alcune agenzie governative; Ecologia e Ambiente, che si occuperà delle questioni relative al cambiamento climatico, e Gestione delle Emergenze. A risentire maggiormente della riorganizzazione del governo sarà soprattutto la Commissione Nazionale per lo Sviluppo e le Riforme, fino a oggi la potente agenzia di pianificazione economica, che dovrà cedere ai nuovi ministeri parte delle sue funzioni e competenze, mentre è previsto, in futuro, un ruolo di supervisione piu' importante per la People's Bank of China, la banca centrale cinese.

Agenzia

Dal nuovo piano di riforma del governo è prevista anche la nascita di una Agenzia per la Cooperazione allo Sviluppo Internazionale che avrà tra i suoi compiti quello di supervisione dell'iniziativa di sviluppo infrastrutturale euro-asiatica Belt and Road, lanciata dal presidente cinese, Xi Jinping, nel 2013.
Il piano di riforma ha come scopo principale quello di snellire l'apparato burocratico e di eliminare un accavallamento di competenze tra diversi ministeri o agenzie, ma anche quello di rafforzare il ruolo del partito nello Stato.

Rivoluzione

Il principale consigliere economico del presidente cinese, Liu He, dato in forte ascesa nel governo, ha definito oggi “rivoluzionaria” la riorganizzazione del governo in un articolo pubblicato sul Quotidiano del Popolo, l'organo di stampa del Partito Comunista Cinese, aggiungendo che “rafforzare la leadership del partito in tutte le aree di lavoro e' il compito primario dell'approfondimento delle riforme del partito e delle istituzioni dello Stato”.