Pyongyang verso la blacklist Usa

Donald Trump potrebbe dichiarare la Corea del nord uno Stato sponsor del terrorismo. Designazione che comporterebbe nuove penalizzazioni contro Pyongyang. Il Paese eremita tornerebbe, quindi, nella blacklist americana del terrore, da cui era stata tolta nel 2008 nel tentativo di fermare lo sviluppo del suo programma nucleare. Una lista che comprende Iran, Sudan e Siria. I dirigenti americani hanno citato l'omicidio del fratellastro del leader nordcoreano Kim Jong Un all'aeroporto della capitale malese come un atto di terrorismo.

La Corea del Nord starebbe, intanto, conducendo un'ispezione a tappeto dei suoi organismi militari chiave, tra cui l'Ufficio politico generale delle forze armate, al fine di correggere i “comportamenti scorretti“. Nel mirino sono finiti i capi con sanzioni e punzioni, mentre quanto a un nuovo test atomico, l'agenzia di intelligence ha affermato che non ci sono segnali imminenti. “Crediamo – hanno ribadito i vertici dell'agenzia nel corso di un'audizione parlamentare – che dipenda dalla determinazione del leader Kim Jong-un e un test nucleare è possibile in qualsiasi momento”, ha riferito la Yonhap.

L'Ufficio politico generale delle forze armate è finito nel mirino per la prima volta in circa 20 anni: l'ispezione che ha portato alla punizione del capo e del vice dell'organismo, rispettivamente Hwang Pyong-so e Kim Won-hong, è stata condotta da Choe Ryong-hae, vice presidente del Partito dei Lavoratori e strettissimo collaboratore del leader. L'Ufficio era fino a poco tempo fa guidata da Choe: una situazione che l'intelligence di Seul sta seguendo con grande attenzione per la imprevedibilità degli sviluppi possibili. L'agenzia ha aggiunto che il Nord si sta focalizzando sulle misure e le iniziative da prendere per resistere al peso delle sanzioni internazionali decise dopo l'ultimo test nucleare del 3 settembre. “Pyongyang ha messo a punto un sistema attraverso il quale gli organi del Partito riferiscono le avversità quotidiane su base giornaliera, avendo deciso di mettere al bando eventi di intrattenimento, dal ballo al canto, varando una stretta sulle informazioni dall'esterno“, secondo l'agenzia.