Il pugno duro di Hong Kong sui manifestanti

Da domani il governo di Hong Kong userà il pugno di ferro sui manifestanti a Hong Kong. Lo hanno dichiarato i media locali quest'oggi, che hanno riferito della sessione emergenziale che il Consiglio esecutivo del “Porto profumato” aprirà domani stesso per discutere proprio delle disposizioni da attuare. Stando alle prime indiscrezioni, il punto più critico verte sul divieto di utilizzare occhiali, elmetti e maschere antigas durante le manifestazioni.

Scontri sempre più violenti

Nelle proteste, che si susseguono da quest'estate, alcune con risvolti anche violenti, diversi manifestanti indossavano maschere antigas, occhiali ed elmetti. Il governo della Regione amministrativa a statuto speciale ha condannato con forza i manifestanti che martedì scorso hanno animato manifestazioni violente nella città in occasione delle celebrazioni del 70° anniversario della fondazione della Repubblica Popolare Cinese. “Tali atti hanno rappresentano una grave minaccia per la sicurezza del pubblico e compromesso gravemente l'ordine sociale”, aveva dichiarato un portavoce dell'amministrazione di Hong Kong, prospettando severe condanne per i manifestanti. Nell'escalation di violenze di due giorni fa, uno studente è stato ferito da un colpo di arma da fuoco esploso da un agente. È stato riferito che oggi lo studente è in condizioni stabili, dopo aver ricevuto un'operazione d'urgenza. 

La polizia: “Legittima difesa”

La polizia di Hong Kong ha fermato più di 50 persone sospettate di aver prodotto ordigni incendiari molotov e ha reso noto che il fuoco è partito per proteggere l'incolumità degli agenti stretti nella morsa delle prtoeste. La portavoce della Polizia di Hong Kong, Yolanda Yu, ha dichiarato che “nonostante gli avvertimenti da parte della Polizia, gli assalitori hanno proseguito i loro attacchi violenti, e le vite dei funzionari di polizia si trovavano in serio pericolo. Per salvare la propria vita e quella dei colleghi, (un agente) ha esploso un colpo di arma da fuoco contro l'assalitore”. Le ha fatto eco il capo della Polizia di Hong Kong, Stephen Lo, il quale ha difeso l'operato dell'agente, che ha definito “un impiego legale e ragionevole della forza” date le circostanze dell'incidente: “In una frazione di secondo il funzionario ha giudicato di aprire il fuoco, quando ha visto messa in pericolo la propria vita”, ha dichiarato. In totale, gli agenti hanno effettuato 180 arresti nelle sole proteste di martedì. Tra i manifestanti, sessantasei sono stati ricoverati in ospedale per ferite e traumi di vario tipo e due versano in condizioni critiche.