Erdogan-Putin, amici per il…gas

Putin e Erdogan in una foto d'archivio

I tempi delle tensioni successive all'abbattimento di un Su-24 russo da parte della contraerea turca sono ormai lontani. Oggi Mosca e Ankara sono più vicine, un'asse che, se non smuove nulla sul fronte dell'adesione turca alla Nato, desta più di qualche preoccupazione in Occidente.

Amici

Oggi l'occasione per rinsaldare l'amicizia e il partenariato strategico fra i due Paesi è stata la cerimonia per il completamento del tratto marittimo di Turkish Stream, il gasdotto destinato a portare in Turchia e in Europa 15,7 miliardi di metri cubi l'anno di gas. Presente, oltre a padrone di casa Recep Tayyip Erdogan anche il presidente russo Vladimir Putin. “I Paesi che beneficeranno di Turkish Stream devono ringraziare coloro che gli stanno portando il gas” ha detto il leader turco. La costruzione del TurkStream “sarà un fattore importante per garantire la sicurezza energetica di tutta l'Europa“, ha assicurato Putin. “L'inizio della sua attività permetterà certamente ai nostri Paesi di espandere qualitativamente la cooperazione nel settore del gas, sarà di grande importanza per lo sviluppo economico della Turchia e dell'intera regione del Mar Nero”, ha aggiunto il presidente russo, elogiando Erdogan “per il suo coraggio e per la sua volontà politica“.

L'opera

La Turchia, che può vantare una posizione geografica strategica a fronte di una quasi totale mancanza di risorse energetiche interne, importa il 90% del proprio fabbisogno di gas annuale, il 60% del quale arriva dalla Russia attraverso il South Stream, che chiuderà nel 2019. Il gasdotto, una volta completato, sarà lungo 1.100 chilometri, 937 dei quali si sviluppano sui fondali del Mar Nero fino a 2.200 metri di profondità. Il tratto off shore parte dalla città russa di Anapa per giungere a Kiyikoy, nella Tracia turca, 140 chilometri a nord di Istanbul, non lontano dal confine con Bulgaria e Grecia. I 15,7 miliardi di metri cubi di gas di capacita' annuale dell'infrastruttura inizieranno ad essere erogati a partire dal 2020 attraverso due linee, una riservata alla Turchia, la seconda all'Europa.