Editoriale

Welfare italiano: rendere omogenea la fruibilità dei servizi

Molto spesso si parla della riforma del welfare italiano. Mi piace, però, fare una precisione. I nostri padri fondatori ci hanno lasciato un sistema sociale buono. In questi venti anni in cui come responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIII ho avuto l’opportunità di girare un po’ il mondo per visitare le nostre missioni, in molti Stati ho visto come la povera gente viene curata, o meglio non viene curata, come solo chi ha i soldi può frequentare la scuola.

In Italia, abbiamo un tessuto sociale che permette a noi, ai nostri figli e ai nostri nipoti di curarsi, di avere una casa, di lavorare, di fare sport, di accedere alla cultura. Voglio evidenziare che il nostro welfare non è tutto da smantellare, ma va custodito come un tesoro prezioso della nostra Italia. Mi è capitato di dover accompagnare in ospedale o al pronto soccorso dei ragazzi delle nostre case famiglia e ho visto che molte delle persone che si recano nelle strutture per ricevere le cure sono straniere. E’ molto bello che il nostro sistema sanitario curi allo stesso modo gli italiani o chi proviene da un altro Paese. Va mantenuto lo stato sociale, va incentivato l’investimento economico, in particolare per il sistema sanitario, sviluppando però la territorialità, garantendo l’assistenza domiciliare, far in modo che ci sia un adeguato numero di medici di base e di infermieri. Si deve investire molto anche sulla scuola che è il punto di partenza per il futuro delle nuove generazioni. Il suo compito è quello di formare le menti e le coscienze.

Bisognerebbe, però, rendere omogenei questi servizi su tutto il territorio nazionale. Abbiamo visto come in alcune regioni i servizi di qualità ci siano. Dobbiamo far sì che vengano estesi capillarmente a tutti i territori. E’ indispensabile che tutti abbiano accesso alla scuola e alle cure.

E’ importante, inoltre, sostenere le famiglie. C’è bisogno di maggiore attenzione alle politiche del lavoro. Una famiglia a cui non manca il lavoro, può crescere nella società, può dare il necessario ai propri figli. Il lavoro è fondamentale, Papa Francesco più volte ci ha richiamato su questo aspetto. Il lavoro va dato ad ogni costo, prima ancora dei sussidi, un altro strumento molto utile per sostenere alcune persone. Ma la vera risposta per un welfare sano è il lavoro dignitoso.

Paolo Ramonda

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