Quando la salute pubblica soccombe all’interesse economico

Abbiamo visto come in questo periodo ci sia stato un innalzarsi della curva pandemica. Che l’estate fosse la stagione in cui il Covid-19 avrebbe avuto una minore diffusione era una pura speranza non confortata da nessuna evidenza scientifica. Si pensava che il virus avrebbe contagiato meno persone anche in ragione del minor tempo che si passa al chiuso, come già detto una speranza, ma questa non è un’influenza.

La decisione di togliere le mascherine credo sia dovuta alla pressione fatta dalla gente per liberarsi da questa cosiddetta “schiavitù”. Sia per i singoli sia per gli operatori turistici – che ovviamente hanno interesse che la gente si muova senza intoppi – ci siamo fatto prendere la mano. L’interesse del turismo e la crisi del Paese ha indotto a questa scelta. Ma il virus non sta a sentire gli interessi, sia pur legittimi, del governo e della gente, ma ha ripreso vigore a causa delle esagerazioni di chi non ha capito che la pandemia non era finita. D’altra parte, c’è stata una posizione abbastanza ambigua da parte del governo: era stato fortemente raccomandato di evitare che le persone non partecipassero senza mascherine ai grandi concerti, ma questo in Italia equivale a non dire niente. Secondo me, questo si tradurrà in un’impennata di casi. Io almeno lo interpreto in questa maniera: c’è stata una certa indulgenza verso gli interessi – legittimi – a discapito della salute pubblica.

Questa è la mia prima personale considerazione. La seconda, è che la gente non comprende che questa smania di liberarsi poi si paga duramente, perché come abbiamo visto c’è stata un’impennata di casi, meno gravi ma non del tutto innocenti. Adesso rischiamo di trovarci di fronte a misure di nuovo drastiche, impopolari e fastidiosi. Io penso che la mascherina, e non è un dramma, si debba portare, soprattutto in alcune condizioni, come in caso di assembramenti. Questa è una mollezza che alla fine pagheremo. Sono posizioni ambigue legate al contrasto di interesse che si risolvono spiegando alle persone che, in questo momento è indispensabile l’utilizzo della mascherina ed è fondamentale l’igiene delle mani. E’ stato costruito un bisogno patologico della gente di liberarsi di questo pensiero, si è costretti a vivere condizionati dal desiderio. Questa mancanza di chiarezza nella decisione ha come risultato tanta gente ancora malata di Covid, persone che si assentano dal lavoro, morti a causa del virus. Ovviamente posso sbagliare, ma questo è il mio pensiero.

In questo periodo, l’altro tema di cui si è parlato molto è quello dei tamponi fai da te, della loro sensibilità, della loro validità. Anche questo dimostra che dietro c’è un interesse contrastante. La salute pubblica trascina con sé la necessità di affrontare interessi che contrastano con quelli economici. La salute pubblica soccombe all’interesse economico. Basta guardare quello che sta succedendo sul fronte dei cambiamenti climatici: malgrado l’evidenza che il clima sta mutando anche a causa dei comportamenti umani, nulla cambia nella realtà perché gli interessi economici impongono che si continui a mantenere lo stesso stile di vita. Finché questo continuerà noi saremo soccombenti.

Un altro punto dolente sono gli ospedali: non si è pensato a dividere i reparti ordinari dai reparti Covid, strutture temporanee che sono quelle caratteristiche delle forze armate, una tecnologia avanzatissima al giorno d’oggi, che da noi non esiste perché non abbiamo avuto la capacità di vedere quello che fa il mondo. Sono mezzi che permettono di evitare la commistione Covid e non Covid. Anche qui non c’è chiarezza… non è stato fatto nulla in questo senso. E’ vero che tutto è stato improvviso, ma in due anni non è stato messo in campo nessun piano di contrasto alle epidemie. L’imprevidenza e gli errori di prima continuano, abbiamo corretto molto poco. Continuiamo ad essere preda di questo virus e a rifugiarsi nel sogno che il vaccino risolverà tutto. E’ un modo di procedere assolutamente criticabile. 

Non so se si andrà verso un nuovo lockdown, ora la gravità della malattia è minore. Dipende però dal possibile arrivo di nuove varianti: il virus muta di continuo perché si adatta. Ad oggi abbiamo avuto quattro o cinque varianti, è possibile che ne avremo altre e non è detto che siano benevole, potrebbero essere molto più severe. Non si può confidare a cosa che non hanno basi scientifiche. Noi viviamo di speranza, non di fatti certi. Ci sono troppi consulenti, troppe chiacchiere e pochi fatti.