La polvere della guerra che annebbia il cielo della pace

“E ora vorrei appellarmi a tutti, credenti e non credenti. Gesù ci ha insegnato che all’insensatezza diabolica della violenza si risponde con le armi di Dio, con la preghiera e il digiuno. Invito tutti a fare del prossimo 2 marzo, mercoledì delle ceneri, una Giornata di digiuno per la pace. Incoraggio in modo speciale i credenti perché in quel giorno si dedichino intensamente alla preghiera e al digiuno. La Regina della pace preservi il mondo dalla follia della guerra“. (papa Francesco)

La Chiesa, madre e maestra, nell’anno liturgico dona ai suoi figli dei tempi forti come l’avvento e la quaresima. La quaresima è un tempo di grazia per riordinare la “casa del proprio cuore” è renderla più accogliente verso il Signore e verso gli altri. Mercoledì delle ceneri ci ricorda che ogni uomo è polvere e cenere. Polvere delle nostre miserie, ma anche in questo periodo, polvere da sparo della guerra che annebbia il cielo della pace. Siamo cenere, frutto del fuoco, ma che dalla morte rinasce come la fenice. Dalla cenere può nascere scintille di luce e di resurrezione. Siamo polvere di stelle, impastati di terra e di cielo, di peccato e di grazia, di limite e di infinito, di morte e di vita eterna. Solo se abbracciamo la nostra povertà, possiamo godere della vera ricchezza che è Dio. Solo se buttiamo la cenere del passato e la polvere dei peccati nell’oceano della misericordia di Dio, possiamo aprirci al perdono di noi stessi e degli altri.

Il gesto dell’imposizione delle ceneri è spiegato in maniera chiarissima dal papa emerito Benedetto XVI: “Il piccolo gesto dell’imposizione delle ceneri ci svela la singolare ricchezza del suo significato: è un invito a percorrere il tempo quaresimale come un’immersione più consapevole e più intensa nel mistero pasquale di Cristo, nella sua morte e risurrezione, mediante la partecipazione all’Eucaristia e alla vita di carità, che dall’Eucaristia nasce e nella quale trova il suo compimento. Con l’imposizione delle ceneri noi rinnoviamo il nostro impegno di seguire Gesù, di lasciarci trasformare dal suo mistero pasquale, per vincere il male e fare il bene, per far morire il nostro “uomo vecchio” legato al peccato e far nascere l’”uomo nuovo” trasformato dalla grazia di Dio”.

Oggi giornata di preghiera e di digiuno per la pace, ma chiediamo anche il disarmo delle nazioni. Papa Francesco, con parole profetica, ci ricorda nel messaggio della pace del 1 gennaio questo: “È dunque opportuno e urgente che quanti hanno responsabilità di governo elaborino politiche economiche che prevedano un’inversione del rapporto tra gli investimenti pubblici nell’educazione e i fondi destinati agli armamenti. D’altronde, il perseguimento di un reale processo di disarmo internazionale non può che arrecare grandi benefici allo sviluppo di popoli e nazioni, liberando risorse finanziarie da impiegare in maniera più appropriata per la salute, la scuola, le infrastrutture, la cura del territorio e così via”.

La quaresima può essere un tempo di pace e di disarmo dall’odio. Buttiamo le armi della guerra e indossiamo gli abiti del dialogo e della pace. Non servono marce della pace, ma dobbiamo mettere il nostro cuore in marcia per pregare e amare di più. Qualcuno anni fa cantava: “Si può dare di più…” di amore, di pace, di perdono e di umanità.