Perché è importante mettersi dalla parte di Gesù

All’inizio degli anni ottanta del secolo scorso si discuteva della possibilità di nominare un famoso sacerdote nonché filosofo polacco ad una importantissima sede arcivescovile in Polonia. Il sacerdote in questione non volendo ricevere questa carica scrisse una lettera a papa Giovanni Paolo II, tema che riprese anche durante una sua visita privata col pontefice stesso. Tra i vari argomenti, uno gli rimase particolarmente impresso ossia chi si ricorda i nomi dei vescovi esistenti al tempo in cui vissero Pascal o Cartesio?  Alla fine sono rimasti impressi nella storia solo i nomi dei filosofi.

Ovviamente nella storia della Chiesa vi sono stati anche grandi filosofi vescovi. Notiamo tuttavia che oggi le cariche ufficiali rimangono quasi definitivamente separate da quelle scientifiche. Le strutture, gerarchiche sono ormai troppo sviluppate, pesanti e onnipresenti da non lasciare respiro. Abbiamo tutti bisogno del soffio leggero dello Spirito Santo, del suo servizio di vigilanza sulla storia dell’umanità, della sua azione nella storia della salvezza.

Quindi d’un lato abbiamo le strutture, uffici, cariche – che danno prestigio e potere ma spesso chiudono alla vita e facilmente possono diventare autoreferenziali; d’altro lato c’è la vita – le sorprese, la fantasia e libertà, l’aria fresca, l’orizzonte infinito. L’istituzione e carisma – del pensiero, della vita.

Lo stesso è valido anche per la Chiesa, dove sin dall’inizio coesistevano la gerarchia e il carisma. Alcuni autori hanno identificato queste due dimensioni con la dimensione mariana (o di Giovanni) e quella petrina, i sacerdoti e i religiosi (e religiose); si potrebbe anche interpretare tutto questo definendolo come fosse il lato maschile e quello femminile all’interno della Chiesa. Più ci inoltriamo lungo la storia, più aumenta il significato assunto dai santi mentre i nomi dei vescovi e dei papi rimangono più in ombra.

Questa realtà è molto positiva ed incoraggiante – soprattutto per coloro, che si sentono sempre più oppressi dalle strutture e da poteri di vario genere. Il primo paragrafo del Vangelo di oggi è molto utile. Troviamo nomi importanti di politici, governatori anche di capi religiosi. Un piccolo frammento di una catena di nomi, importanti per il loro tempo, che via via sparisce per dare posto ad altri. Chi si ricorderebbe di loro se tutto ciò fosse accaduto al di fuori dalle strutture e senza titoli. La parola di Dio che arriva attraverso Giovanni, figlio di Zaccaria – per preparare la via alla persona più importante nella storia dell’umanità, Gesù Cristo, non appartiene a queste istituzioni

E noi, al giorno d’oggi, come ci relazioniamo con l’autorità? dove ci troviamo rispetto all’istituzione e al carisma?

L’Avvento ci ricorda e indica di nuovo la risposta – l’unica, vera ed efficace: Gesù Cristo. Tutti coloro che, come Giovanni, figlio di Zaccaria, come Elisabetta, Maria, Giuseppe – e tante persone, più o meno note del Vangelo, lo hanno accompagnato e gli sono rimaste vicine sono rimaste per sempre. Per sempre proprio perché la Parola di Dio non passerà mai. Dei grandi politici, capi, ufficiali – rimane sempre di meno. Se ci mettiamo dalla parte di Gesù, e lo facciamo sulla scorta delle pagine del Vangelo – attraverso le nostre opere, le scelte, la nostra vita – rimarremo nella storia per sempre, sorretti e condotti da Gesù, dal suo slancio salvifico. È la storia scritta nel libro della vita. La storia scritta dai cuori delle persone che amano e proclamano Gesù, che al tempo stesso costituiscono alle strutture troppo pesanti e autoreferenziali di essere trasformate.