Ecco le nuove sfide della Cisl

Ancora una volta la Cisl è chiamata ad esercitare un ruolo di responsabilità e di forte sintesi sociale in questa fase complicata e difficile per il nostro paese. E’ una linea coerente con la nostra storia di sindacato propositivo, pragmatico, autonomo, contrattualista e partecipativo, come lo volle Giulio Pastore fin dalla sua fondazione. In queste settimane abbiamo più volte espresso pubblicamente, nei nostri organismi, ed in tante assemblee nei luoghi nei luoghi di lavoro e nei territori, un giudizio chiaro sulla manovra economica dell’attuale Governo che su molte questioni viene incontro alla nostra “agenda sociale“, a cominciare dallo stanziamento di 21 miliardi di euro per difendere dall’emergenza energetica e dal carovita famiglie, lavoratori, pensionati e imprese fino a marzo.

Ma abbiamo sottolineato anche i tanti punti di debolezza e di criticità che devono essere corretti nella legge di bilancio. Il Governo si é dimostrato aperto al confronto e disponibile a valutare le nostre proposte. Pensiamo che davanti alle sfide che ci attendono e alle difficoltà di una crisi aggravata da guerra e inflazione occorra rafforzare le ragioni del dialogo, costruendo le condizioni per una nuova stagione di necessarie riforme economiche nel segno dell’equità e della condivisione degli obiettivi e delle misure da mettere in campo.

Migliorare la Manovra, contrattare le riforme”: non a caso é stato proprio questo lo slogan della nostra assemblea dei quadri e delegati del 15 dicembre a Roma dove abbiamo ribadito il nostro giudizio articolato sul DDL Bilancio ed incalzato Governo, gruppi parlamentari e partiti politici a migliorarlo. Una iniziativa nazionale in cui abbiamo riaffermato che bisogna aprire un confronto che vede nell’approvazione della Legge di Bilancio una prima e importante tappa di un percorso di cambiamento partecipato, e affrontare in questo ambito anche i grandi temi degli investimenti e delle riforme, a partire da previdenza e fisco, politiche attive, strategie industriali ed energetiche, sanità e politiche sociali, scuola e non autosufficienza, lotta alla povertà, sostenibilità. Innovazioni indispensabili per costruire un nuovo modello di sviluppo capace di coniugare solidarietà, crescita, coesione e corresponsabilità sociale. Anche sul tema del Mezzogiorno abbiamo oggi l’opportunità di cambiare i meccanismi che ne hanno frenato il riscatto a causa di decenni di inerzie politiche, omissioni, cattive amministrazioni, resistenze criminose, veti ideologici.

Per questo si devono utilizzare bene e fino all’ultimo centesimo le risorse del Pnrr, dei nuovi Fondi Strutturali e del Fondo  Sviluppo e Coesione attraverso la partecipazione attiva delle parti sociali ,delle Regioni e dei Sindaci , del sistema dell’Università e della Ricerca, del Volontariato nella governance dei progetti. Non bisogna perdere questa opportunità di attrarre investimenti e imprese per rilanciare benessere sociale e diritti di cittadinanza senza i quali il Paese, semplicemente, non si risolleva. Lavoreremo strenuamente per un grande accordo nazionale capace di ridurre disuguaglianza, povertà, disoccupazione, per accompagnare le nuove generazioni verso lavori che ancora non esistono e riqualificare i meno giovani. Questa è la grande sfida che la Cisl lancia al Governo, alle forze parlamentari ed ai nostri interlocutori sociali.

È il momento di mettere in campo corresponsabilità in un percorso capace di sostenere crescita e innovazione, politiche industriali ed energetiche, investimenti e coesione, per elevare tutele e redditi di lavoratori, pensionati e famiglie, qualificare e far ripartire il lavoro, rilanciare e redistribuire la produttività, condurre a nuove relazioni sociali e industriali per dare basi solide e partecipative al nostro modello di sviluppo. Non possiamo permetterci errori. Sarebbe un dramma, qualcosa che le prossime generazioni non ci perdonerebbero mai. Questo è il tempo dell’innovazione e del coraggio. Non della conservazione. Ma del cambiamento, avendo a cuore, su tutto, il bene comune e il futuro del Paese, per uno sviluppo che sia equo, inclusivo e sostenibile.