Una giornata per ricordare le vittime del Covid

Una giornata in ricordo delle vittime del Covid. Verrà celebrata ogni anno, ogni 18 marzo, ossia nel giorno del 2020 in cui è stato registrato il numero più alto di decessi a causa della Pandemia: 2.978.

A più di un anno dal diffondersi del virus in Italia, le vittime hanno superato ormai quota 100mila, mezza Italia è in zona rossa e ci si prepara alla seconda Pasqua praticamente in lockdown.

Oggi il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, è a Bergamo. L’anno scorso, a giugno, il Capo dello Stato Sergio Mattarella aveva reso omaggio a quella città che nel frattempo era diventata, suo malgrado, uno dei luoghi simbolo di questo tragico periodo. Nessuno dimenticherà infatti quei camion militari che sfilavano nel silenzio assordante delle vie della città. Immagini surreali, ma terribilmente vere.

Il Presidente Mattarella aveva detto allora che Bergamo rappresentava “l’Italia intera il cuore della Repubblica, che si inchina davanti alle migliaia di donne e uomini uccisi da una malattia, ancora in larga parte sconosciuta e che continua a minacciare il mondo, dopo averlo costretto, improvvisamente, a fermarsi o, comunque, a rallentare le sue attività”. Parole che potrebbero essere pronunciate ancora oggi con la stessa forza e significato.

Previsto in giornata un minuto di silenzio nazionale per stringersi idealmente al ricordo di chi non c’è più, quasi come fossimo una sola grande famiglia, unita dal dolore di questo lutto collettivo.

La legge, approvata ieri direttamente in commissione Affari costituzionali, come già fatto alla Camera, è stata condivisa da tutte le forze politiche e prevede anche delle forme di “indennizzo o sostegno in favore degli operatori sanitari e socio-sanitari deceduti o che hanno riportato lesioni o infermità di tipo irreversibile a causa dell’infezione da Sars-Cov-2”.

La politica ha trovato l’unanimità davanti ai caduti di questa nuova guerra moderna votando un provvedimento che istituisce la giornata del ricordo delle vittime del virus. L’auspicio di tanti è che lo stesso spirito possa animare il lavoro concreto che serve ad uscire dalla Pandemia e dalla crisi socio-economica che ne è scaturita.