L’episcopato come paternità. La forza di un ministero nel dialogo con i giovani

Giussani

L’episcopato come servizio. Monsignor Michele Pennisi è arcivescovo di Monreale e guida Spirituale del Parlamento della Legalità internazionale. Padre ed educatore che alla scuola del Vangelo indica la bellezza di essere uniti all’annuncio del Kerigma sulla strada dei giovani. Il vescovo, insegna papa Francesco, è principio di unità nella Chiesa. Ma questo non avviene senza l’Eucaristia. Il vescovo non raduna il popolo intorno alla propria persona. O alle proprie idee. Ma “intorno a Cristo presente nella sua parola e nel sacramento del suo corpo e sangue”. I lettori di In Terris conoscono da molto tempo monsignor Pennisi come apprezzato editorialista della testata. Anticipando l’uscita del libro “Vescovo sei troppo forte!” gli abbiamo chiesto di raccontarci il dialogo incessante intrecciato con gli studenti. ChiesaParole, sentimenti filiali, frasi ricche di stima e di affetto disinteressato e sentito nella profondità del cuore. Voci che si fanno coro per cantare la gratitudine verso un pastore che ha detto il suo incondizionato “sì” a una chiamata che ha riempito la sua missione. Lettere, interviste, messaggi e riflessioni che hanno un solo obiettivo. La lode a Dio. Fonte di ogni bene e Luce Trinitaria di un amore atemporale. “Vescovo sei troppo forte” è la sintesi di un abbraccio a un uomo che da servitore della “Parola” sa di essere oggi, con questa pubblicazione, destinatario di una particolare attenzione di gratitudine. Da tanti che a vario titolo hanno seguito l’insegnamento del “servire” dalla cattedra della preghiera. Dell’ascolto. E dell’azione. A monsignor Michele Pennisi, il merito di essere stato tra la gente, i giovani i bambini. Con quella tenerezza di padre e quella semplicità che è tipica di chi sa che “Tutto posso in Colui che mi da’ forza“.episcopatoIl testo “Vescovo sei troppo forte!” si suddivide in tre capitoli. Il primo è composto da un mosaico di lettere che studenti di ogni ordine e grado scrivono all’arcivescovo. In risposta alla lettera che il presule indirizza loro in occasione dell’anno scolastico. Il secondo capitolo documenta una serie di interviste a un pubblico variegato di gente che ha conosciuto e vissuto  direttamente l’azione pastorale di monsignor Michele Pennisi. Il terzo capitolo richiama il settore scuola. E ha come titolo “Quando la cultura si immerge nel cristianesimo. L’ impegno di monsignor Michele Pennisi per i giovani e la scuola”. Non vi è retorica né doppio fine che si cela fra le righe. Bensì solo una coerenza di giovani cuori che sottolineano l’azione pastorale dell’arcivescovo di Monreale. Un pastore che sa scendere dal piedistallo del ruolo. E farsi compagno di viaggio. amico vescovo “troppo forte” perché sa donare quella parola giusta al momento giusto. Quella carezza che non guasta mai. Quella parola di fortezza e di tenerezza tipica di chi vuole incidere nell’animo del suo interlocutore. MoscaUn pastore autenticamente conciliare. Sulle orme del dialogo con il mondo testimoniato dal Vaticano II. La costituzione “Gaudium et Spes sintetizza la dottrina cattolica sui grandi temi. Vocazione dell’uomo. Dignità della persona umana. Attività umana. Matrimonio. Fame. Cultura. Vita economico-sociale. Pace. Guerra. Comunità dei popoli. Un programma di episcopato, quindi. E così all’umanesimo laico, chiuso nell’ordine naturale, monsignor Pennisi oppone l’umanesimo cristiano. Aperto al trascendente. E presenta la concezione teocentrica dell’uomo. Ricondotto a ritrovare se stesso nella luce e nello splendore di Dio. Nella visione conciliare del “pastore che sa leggere i segni dei tempi” la ragione della dignità umana consiste nella vocazione dell’uomo alla comunione con Dio. Ne deriva un invito ad accogliere la luce del Vangelo. Nella missione episcopale di monsignor Pennisi il Concilio risulta l’avvenimento fondamentale della vita della Chiesa contemporanea. Fondamentale per l’approfondimento delle ricchezze affidatele da Cristo. Il risultato è il contatto fecondo con il mondo contemporaneo. In una prospettiva d’evangelizzazione. E di dialogo ad ogni livello con tutti gli uomini di retta coscienza.