Il dono più grande che Gesù ci ha lasciato

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Celebriamo la seconda Domenica di Pasqua: dall’anno del Grande Giubileo del 2000 è stata intitolata da San Giovanni Paolo II come “Domenica della Divina Misericordia“, perché potesse essere sempre presente a tutti i cristiani che il dono più grande che Gesù ci ha lasciato è la possibilità di perdonare, di essere noi stessi “strumenti e testimoni della Sua Misericordia”.

Sappiamo bene però che la misericordia, il perdono, sono troppo “fuori” dalla nostra logica. Per chi non ha incontrato nella sua vita l’Amore di Cristo, il perdono scandalizza, perché la nostra natura, quello che vive l’uomo che non è “rinato” in Cristo, è la logica del meritare le cose, del ricevere se si dà, della giustizia e della legge.

L’uomo della carne non capisce e non accetta questa gratuità dell’Amore di Dio, ma “Chiunque è generato da Dio, vince il mondo”, ci dice San Giovanni Apostolo nella seconda lettura dell’Eucarestia di oggi. Perché la fede non è un semplice esercizio di virtù, ma è un’opera dello Spirito Santo. Solo affidandoci allo Spirito Santo potremo incominciare ad amare davvero gli altri, senza esigenze, senza i nostri schemi, senza pretendere di cambiarli.

Per l’uomo della Grazia, non c’entra più quello che fanno o cosa sono gli altri, non è condizionato da quello che pensano, ma è il Cuore del Signore che vive in lui, che gli ha donato questa natura nuova, meravigliosa, che non è altro che la Pasqua, il messaggio della Divina Misericordia che Dio ha trasmesso attraverso Suor Faustina.

Infatti, come ricordò San Giovanni Paolo II nella Messa della seconda domenica della Divina Misericordia del 2001 “Da questo Cuore sovrabbondante di tenerezza santa Faustina Kowalska vide sprigionarsi due fasci di luce che illuminavano il mondo. ‘I due raggi – secondo quanto lo stesso Gesù ebbe a confidarle – rappresentano il sangue e l’acqua’ (Diario, p. 132). Il sangue richiama il sacrificio del Golgota e il mistero dell’Eucaristia; l’acqua, secondo la ricca simbologia dell’evangelista Giovanni, fa pensare al battesimo e al dono dello Spirito Santo (cfr Gv 3,5; 4,14)”. E allora con Santa Faustina ripetiamo anche noi: “Gesù, confido in Te”.