Editoriale

Come Gesù guida e illumina la nostra vita

Se non abbiamo incontrato Gesù andremo a cercare le consolazioni nelle cose del mondo: ma queste prima ci illudono, poi ci deludono, poi ci distruggono interiormente, lasciandoci sfiniti. “In quel tempo Gesù vedendo le folle, ne sentì compassione perché erano stanche e sfinite…”. Anche oggi Gesù ha uno sguardo d’amore verso di noi, vede la nostra stanchezza, le paure, il desiderio di felicità che non si è realizzato malgrado i tanti nostri sforzi e sente compassione. Non ci giudica, ma soffre per noi, con noi.

Solo incontrare l’Amore gratuito del Signore, che Cristo ci ha rivelato, può sfamare questa sete profonda che è dentro di noi. Per questo ancora oggi Gesù non rimane indifferente alle nostre sofferenze, ma manda suoi messaggeri con il compito di annunciare la Grazia della Salvezza, di riaprire la vita degli uomini stanchi e oppressi alla Speranza, alla fiducia.

Sempre il Signore provvede che ci sia qualcuno che annunci la Sua Salvezza e guarisca le ferite dell’anima: così manda i dodici apostoli dandogli il potere su tutto quello che da sempre rende schiavo l’uomo. I suoi inviati, che chiama per nome, non hanno solo il compito di annunciare la Salvezza ma anche l’incarico di guarire e scacciare i demoni, di riaprire il Cielo.

Questo potere di guarire il nostro spirito opera ancora oggi nella Chiesa: Gesù agisce attraverso i sacramenti, è presente nella predicazione, guida e illumina la nostra vita con l’ascolto della Parola di Dio, opera in ogni uomo che, illuminato dallo Spirito Santo, ci annuncia, soprattutto con la testimonianza della sua vita, la verità dell’amore di Cristo.

Abbiamo tutti bisogno di incontrare questo amore gratuito di Dio che si è manifestato nella morte e nella risurrezione di Gesù Cristo, scoprire che nulla vale al suo confronto. Solo allora possiamo compiere opere di vita eterna: in questa “follia” di amore, si può incontrare un uomo fedele alla moglie, e questa al marito, genitori che danno la loro vita per i figli, vedere uomini e donne non più schiavi del denaro e del potere, che non ingannano, non rubano. Opere che l’uomo compie “gratuitamente”, senza sforzo, mai come una rinuncia, perché ha incontrato la ricompensa più grande: l’Amore di Cristo.

mons. Antonio Interguglielmi

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