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Tecnologia e cultura: un’opportunità o un rischio?

Cogliere le opportunità della tecnologia, minimizzandone i rischi. Papa Francesco invoca “uno sviluppo umano e solidale, senza che nessuno sia escluso“. Si tratta, secondo il Pontefice, di “vigilare e operare affinché non attecchisca l’uso discriminatorio” di algoritmi e intelligenza artificiale a spese dei più fragili e degli esclusi. “Ricordiamoci sempre che il modo con cui trattiamo l’ultimo e il meno considerato tra i nostri fratelli e sorelle dice il valore che riconosciamo all’essere umano”, avverte Jorge Mario Bergoglio. In Vaticano è stato firmato un documento etico da parte delle tre religioni abramitiche.  L’arcivescovo Vincenzo Paglia presiede la Pontificia Accademia per la Vita. E sottolinea che il rischio di non controllare la tecnica è quello della strumentalizzazione dell’uomo. “L’uso degli algoritmi sulle popolazioni è gravissimo”, puntualizza il Papa che, come per il clima, auspica una “Parigi” per le nuove tecnologie.

Tecnologia solidale

“Occorre evitare una fuga in avanti di una tecnica che rischierebbe di favorire il post-umanesimo“, evidenzia monsignor Paglia. I rappresentanti delle tre religioni abramitiche hanno firmato un documento sullo sviluppo etico dell’intelligenza artificiale. Poco prima che scoppiasse la pandemia, fu realizzato a Roma un manifesto etico sull’intelligenza artificiale. “Queste nuove tecnologie emergenti e convergenti posseggono una loro logica interna che cresce in maniera molto veloce e che rischia di essere al di fuori di una prospettiva umanistica a tal punto da strumentalizzare l’uomo a proprio vantaggio”, afferma il presule. E anche l’editoria di libri in Italia e in Europa affronta le sfide dell’intelligenza artificiale. Le aziende si attrezzano per implementare le nuove tecnologie nella catena produttiva e in Italia l’Associazione Italiana Editori, tra i primi casi in Europa, organizza un seminario online di formazione per gli operatori il prossimo 5 luglio.

E-commerce

La Federazione degli editori europei -Fep chiede di intervenire a tutela dei diritti d’autore e per una maggiore trasparenza delle fonti utilizzate. “L’intelligenza artificiale avrà un impatto rilevante sul nostro settore che, negli ultimi decenni, ha già affrontato con successo la rivoluzione del digitale e l’imporsi dell’e-commerce. Affrontiamo questa nuova sfida consapevoli delle potenzialità dei nuovi strumenti tecnologici. Ma anche attenti a evitare l’imporsi di modelli economici e tecnologici che possono emarginare e sfavorire le case editrici rispetto ai grandi gruppi del digitale” ha spiegato il presidente di Aie e Fep, Ricardo Franco Levi.

Position paper

La Fep ha approvato un position paper che arriva dopo il voto del Parlamento Europeo sull’Artificial Intelligence Act, in cui chiede che gli operatori rispettino in pieno le regole già fissate nella Direttiva Dsm del 2019 – nota anche come Direttiva Copyright – per il data mining, ovvero la raccolta automatizzata di un gran numero di dati presenti in Rete per istruire le intelligenze artificiali. Le norme prevedono che salvo i casi in cui l’accesso ai dati sia effettuato per finalità di ricerca senza scopo di lucro, i detentori dei diritti possano riservarsi il diritto di autorizzare l’accesso alle proprie opere attraverso l’uso di standard tecnologici ben definiti. Inoltre, chiede la Fep, riunita a Parigi per l’Assemblea generale dell’Associazione, “il processo di elaborazione e raccolta dati deve essere il più trasparente possibile, in particolare riguardo l’uso di contenuti protetti dal diritto d’autore”.

Tecnologia sostenibile

Fep chiede forme di sostegno per gli editori – che sono soprattutto aziende medio-piccole – per l’implementazione di strumenti di intelligenza artificiale e analisi di big data nelle loro pratiche produttive e che possono avere svariate applicazioni: analisi dei trend, gestione degli stock e della produzione miglioramento dell’accessibilità a favore delle persone con disabilità, ottimizzazione delle tirature anche a garanzia di una maggiore sostenibilità e riduzione dell’impatto ambientale. Questi temi al centro del dibattito pubblico saranno oggetto del seminario online, organizzato da Aie il 5 luglio, dalle 9 alle 13. “Si fa in fretta a dire Intelligenza Artificiale – Utilità, applicazioni e normativa lungo la filiera dei contenuti“, moderato da Alberto Giuffrè (SkyTg24) con l’introduzione di Cristina Mussinelli, consulente digitale di Aie. Tecnologia al servizio del progresso culturale. quindi.

Giacomo Galeazzi

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