Riapre la “Locanda della misericordia”

L'Ufficio pastorale familiare della Diocesi di Alessandria organizza per il secondo anno un'iniziativa rivolta a chi vive un'esperienza di separazione, divorzio o nuova unione. Si chiama “Locanda della misericordia” e vuole realizzare la richiesta di Papa Francesco di non far sentire emarginato nella Chiesa chi si trova in questa situazione. Ad animarlo sono cinque persone, tutte con situazioni di vita molto diverse l'una dall'altra e che hanno scelto di seguire i dettami della Chiesa per poter accedere ai sacramenti.

La testimonianza

Raffaella, una delle persone adibite all'accoglienza nella “Locanda della misericordia” ha spiegato ad In Terris che l'obiettivo è quello di riportare chi vive questa condizione ad avere di nuovo un legame con la propria comunità di appartenenza. Quest'appuntamento arriva al secondo anno, non senza difficoltà ma animato dalla fede e dal volontariato dei suoi promotori. “Abbiamo attinto – ha detto Raffaella da un percorso già esistente a Milano”. Si tratta del gruppo Acor attivo già da qualche anno nella Diocesi di Milano per persone separate e divorziate.

Gli incontri

Il ciclo di incontri – che inizia il 17 gennaio e finisce con l'appuntamento del 27 giugno – si terrà nel Collegio universitario Santa Chiara di via Volturno 18, ad Alessandria. Un modo per fare comunità, condividendo problemi e speranze, con l'accompagnamento spirituale di un sacerdote e con la volontà di continuare a sentirsi parte integrante della Chiesa.

Le parole di Papa Francesco

Un'iniziativa che realizza quanto auspicato da Papa Francesco che sul tema aveva affermato: “C’è la consapevolezza che il Successore di Pietro e i Padri sinodali hanno maturato circa l'impellente necessità di ascolto, da parte dei Pastori della Chiesa, delle istanze e delle attese di quei fedeli i quali hanno reso la propria coscienza muta e assente per lunghi anni e, in seguito, sono stati aiutati da Dio e dalla vita a ritrovare un po' di luce, rivolgendosi alla Chiesa per avere la pace della loro coscienza”.