Super CupEndurance, grande prova dell’anconentano Andrea Bruno D’Angelo

La lettera del padre Italo D'Angelo che racconta la grande passione per i motori del figlio

La pole position, un secondo posto e poi, nella gara-2, la conquista del gradino più alto del podio. E’ il notevole risultato ottenuto dal pilota anconetano Andrea Bruno D’Angelo con la sua Maserati Gran Turismo all’autodromo dell’Umbria a Magione (Pg) nella prima prova del Trofeto Super CupEndurance.

Le dichiarazioni del pilota anconetano

“E’ stato un week end indimenticabile – ha dichiarato D’Angelo come riportato da Ancona Todayla macchina è stata perfetta, così come lo sono stati tutti i ragazzi del mio team. In gara-1 sono stato penalizzato da un set di gomme non performante, ma tutto è cambiato nella gara domenicale con un nuovo treno di pneumatici che mi ha permesso di chiudere la gara al comando”. “Sto valutando il prosieguo della stagione – ha commentato D’Angelo – le opzioni sono diverse tra cui l’impegnativo tricolore GT e la seconda prova del Trofeo Super Cup Endurance che si disputerà a Misano il prossimo 23 maggio”.

La lettera del padre, Italo D’Angelo

Che cos’è la passione? La passione è quel sentimento che ti fa vedere il lato bello delle persone e delle cose. Se ami una persona vedi solo quello che ha di bello e non ne avverti le sfumature grigie che pure inevitabilmente ci sono in ogni essere. Per lei scaleresti le montagne. Chi ama fa sacrifici enormi. Li fa il padre questi sacrifici, ma ancor più la mamma perché quel figlio è carne della sua carne. Culla prima della culla. Li fa chi si innamora. Come dimenticare le serate passate a vedere quella lucina della camera che si spegne e tu che puoi rientrare a casa, sperando che la tua amata ti porterà nei suoi sogni?
E poi i tanti momenti della vita: il lavoro e magari la paura di non tornare più a casa.

Ma esiste anche l’amore e la passione per le cose, come i motori. Dei miei figli uno ama i motori, come me, ma solo per usarli. L’altro fin da ragazzino ne ha fatto un fine. Fin da piccolo smontava e rimontava i pezzi del suo motorino. E ancora oggi vedere le sue mani belle, curate e avvezze a fare ben altro per vivere, diventare sporche mentre entrano dentro il motore della sua macchina da corsa, vederlo smontare quei pezzi dei quali neanche conosco il nome mi affascina. Io ho dato sempre molta importanza alle mie mani.
Ho avuto un tunnel carpale ed avevo difficoltà a muovere la mano destra. Più che il dolore e le fitte mi preoccupava il non poter allacciarmi le scarpe e il non poter sparare. Due azioni così diverse tra loro che il solo pensarci fa sorridere.

Ma lui non ha paura di rovinare le sue mani, sporcandole di grasso. Perché ha la passione. E vederlo impegnato tra bulloni e fili elettrici fino a mezzanotte mi impone ammirazione e rispetto. Perché chi ama merita sempre rispetto. Ecco perché a chi mi dice: “Ma perché assecondi sempre tuo figlio?” non posso che rispondere: “Ma tu hai mai conosciuto la passione?”.

Cosa porta un uomo a salire su un trabiccolo poco più grande di una Smart per librarsi nel cielo? Come puoi comprenderlo se non sei mai entrato in una nuvola? Come, se non hai mai visto dall’alto la tua casa diventare sempre più piccina, ammirare i perfetti contorni delle campagne marchigiane, la Basilica di Loreto, il palazzo ducale di Urbino, i castelli di San Marino? O quando vai a bassa quota le onde del mare che sembrano volerti baciare?
Cosa sai del freddo pungente che ti arriva nella carlinga, se non hai mai guardato le montagne dall’alto? O il caldo dell’abitacolo di una macchina da corsa lanciata a 200 km orari lungo un circuito?

E sì! La passione è un sentimento che può far fare cose incredibili. E quando hai passione ami anche quando odi. La passione è fuoco. E allora, se hai passione, bruci tutto quello che ti circonda e realizzi il tuo sogno.