Le misure della marea possano raccontare i cambiamenti climatici. Lo rivela una ricerca guidata dall'Università Ca' Foscari di Venezia e pubblicato su “Scientific Reports”.
Secondo lo studio – firmato anche Angelo Rubino, professore di Oceanografia, e Davide Zanchettin, ricercatore, entrambi del Dipartimento di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica dell'Università Ca' Foscari – le correnti e le masse d'acqua della parte più profonda dell'oceano hanno un ruolo fondamentale nell'evoluzione climatica del pianeta, perché influenzano le interazioni tra l'oceano e l'atmosfera e contribuiscono quindi a determinare il clima locale, regionale e globale.
Purtroppo, non abbiamo quasi nessuna informazione relativamente agli anni scorsi, perchè sono state pochissime le misurazioni profonde anteriori a pochi decenni fa. La nuova ricerca dimostra che esiste una possibilità per ottenere, almeno parzialmente, queste informazioni così rare: è possibile recuperare dati attraverso lo studio della dinamica degli stretti.
La scoperta è nata da un'osservazione empirica: gli studiosi dell'Università Ca'Foscari, dell'Alfred-Wegener Institut di Bremerhaven (Germania) e dell'Istituto di Oceanologia P. P. Shirshov di San Pietroburgo (Russia) hanno notato infatti che il livello del mare misurato a Messina non corrispondeva a quello misurato a Catania, a poche decine di chilometri di distanza, e che l'andamento nel tempo della loro differenza ben si sovrapponeva all'alternarsi periodico della circolazione nel vicino bacino del Mar Ionio.
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