Incredibile scoperta su Marte: l’annuncio della Nasa

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Un’incredibile scoperta è stata fatta su Marte. Cosa accadrà ora? Si attende con ansia l’arrivo dei campioni sulla Terra. 

Lo spazio, l’universo, da sempre hanno affascinato l’uomo. Sono molte le missioni messe in campo dalle agenzie spaziali dei vari Paesi che sono state mandate oltre l’orbita terrestre per effettuare studi, scattare foto e prelevare campioni dagli altri pianeti che compongono il nostro sistema solare.

Dopo lo sbarco sulla Luna, le missioni per esplorare gli angoli più lontani della nostra galassia, le foto meravigliose di stelle e pianeti che ci sono state regalate dal telescopio spaziale Hubble, ora tocca al pianeta rosso, ossia Marte, diventare oggetto di studi… In realtà lo è già da alcuni anni. Al momento sul suo suolo si trova il rover della Nasa Perseverance, che ha preso il posto del suo predecessore: Curiosity.

L’incredibile scoperta su Marte

La scoperta è stata annunciata al meeting dell’American Geophysical Union che si è svolto a New Orleans e, molto probabilmente, aiuterà a ricostruire l’evoluzione del cratere Jezero dove il rover Perseverance ha fatto la sua scoperta. Ma di cosa si tratta? Perseverance ha già riempito e sigillato 6 delle 43 provette disponibili per i campionamenti. Lo scorso 12 novembre, grazie allo strumento PIXL, ha analizzato una roccia chiamata ‘Brac’, selezionata nella regione South Seitah per il prelievo di un campione.

Sul pianeta rosso, Perseverance ha trovato molecole organiche. Più precisamente le ha individuate nel cratere Jezero che sta esplorando da febbraio, in un letto roccioso che si sarebbe formato, molto probabilmente, in seguito alla solidificazione del magma. I dati hanno dimostrato che Brac è composta da una quantità insolitamente elevata di grandi cristalli di olivina incastrati in cristalli di pirosseni, che potrebbero essersi formati per raffreddamento del magma. Resta ancora da capire se le rocce ricche di olivina si siano formate in un grande lago di lava raffreddato in superficie o in una camera magmatica sotterranea poi esposta dall’erosione.

Questo, come specificano gli scienziati, non è una conferma della presenza di forme di vita, perché le molecole organiche possono formarsi anche per effetto di alcuni meccanismi non biologici. Ma la scoperta fa sperare che spie della vita possano essersi conservate sul pianeta rosso. Ma bisogna avere ancora un po’ di pazienza. Infatti, per avere una risposta definitiva da parte degli scienziati bisognerà aspettare che i campioni vengano analizzati in laboratori appositi sulla Terra. Un lungo viaggio attende i campioni raccolti dal rover della Nasa Perseverance.