Cos'è la scia brillante sui cieli della Sardegna?

I più suggestionabili hanno già evocato gli ufo. La sera di giovedì scorso, in Sardegna, poco dopo le 21, è stata avvistata una scia brillante in cielo: si tratta del terzo avvistamento dall'inizio dell'estate. Alcuni sostengono che la scia è stata preceduta da un forte boato, c'è chi ha persino chiamato allarmati i Vigili del Fuoco, i più ne hanno approfittato per postare immagini e scrivere sui social.

Il parere degli esperti

In realtà si tratterebbe un fenomeno astronomico molto noto, che si verifica una o due volte l'anno, ma i tre avvistamenti non stupiscono gli esperti: “come per tutti gli eventi che non sono certi non esiste una distribuzione periodica normale”, ha detto Daniele Gardiol, dell'osservatorio di Torino dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e responsabile del progetto Prisma (Prima Rete per la Sorveglianza sistematica di Meteore e Atmosfera) gestito dall'Inaf. “I bolidi sono meteore brillanti, piccoli frammenti di roccia o ghiaccio staccati da comete o asteroidi”, ha spiegato, come riporta l'Ansa. Quando la Terra attraversa zone ricche di questi frammenti, le meteore interagiscono con l'atmosfera a velocità elevatissime producendo delle scie luminose. Le più familiari sono quelle sottili delle stelle cadenti. “L'intensità dell'evento – ha aggiunto Gradiol – dipende dalle dimensioni dell'oggetto”. Le meteore all'origine delle stelle cadenti nascono da granelli le cui dimensioni variano da un millimetro a un centimetro. Nel caso dei bolidi, i frammenti che li producono hanno dimensioni comprese fra un centimetro e decine di centimetri.

Gli altri avvistamenti

Il primo bolide dell'estate 2018 è stato avvistato la sera del 18 agosto sul mare Adriatico e segnalato da oltre 120 persone sulla rete del progetto Prima. Il secondo bolide è stato avvistato nella notte dell'8 settembre: dal cielo dell'Austria è passato sul Veneto quindi sull'Adriatico. Entrambi sono stati rilevati dalle telecamere del progetto Prima, non è stato invece così per il bolide del 20 settembre perché, ha spiegato Gradiol, la rete non ha telecamere sufficienti in Sardegna. “Era inoltre molto basso sull'orizzonte – ha aggiunto – e non siamo in grado di calcolare traiettoria, orbita e dimensioni“.