Un forte terremoto di magnitudo 6.3 è stata registrata fra la Turchia e la Grecia. L’epicentro è stato individuato nel mar Egeo e la scossa è stata avvertita sia sull’isola di Lesbo, ma anche a Istanbul e nella provincia di Smirne. I dati sono stati comunicati dalla protezione civile turca, Afad. Successivamente, nella stessa zona, sono state registrate altre due scosse di magnitudo 4.9.
Il forte terremoto è stato avvertito sull’isola greca di Lesbo dove, secondo quanto riferito da fonti della protezione civile, si sono registrati danni significativi. Inoltre il corpo senza vita di una donna è stato estratto dai vigili del fuoco dalle macerie della sua abitazione. Nello stesso villaggio altre 10 persone sono rimaste ferite a causa del sisma, ma il funzionario di più alto gradi dell’isola, Spyros Galinos, rilasciando delle dichiarazioni alla radio locale, ha assicurato che nessuno di loro è in pericolo di vita. Inoltre, nella zona sud dell’isola, un campanile di una chiesa ha riportato dei danni e si sono verificate delle crepe sulle pareti di diverse case. Il vice sindaco di Plomari, ha affermato che delle frane hanno parzialmente bloccato alcune strade della città.
La scossa è stata avvertita anche a Istanbul, dove molte persone si sono riversate per le strade. Ma la zona colpita con particolare intensità è quella d Karaburun, nella provincia di Smirne. Qui la protezione civile turca ha inviato, come misura precauzionale, 240 tende.
Un’allerta tsunami è stata diramata dopo il terremoto di magnitudo 6.3 che ha colpito la costa Egea della Turchia alle 14.28 ora italiana ma – ha precisato Alessandro Amato, sismologo dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) – “questo è un terremoto relativamente piccolo per poter generare uno tsunami. E i nostri strumenti non rilevano al momento tale rischio”. “Noi abbiamo trasmesso un’allerta tsunami per tutto il Mediterraneo, ma per quanto riguarda l’Italia non c’è alcun rischio. Dobbiamo però attendere ancora un po’ per avere conferma. Tuttavia è un terremoto piccolo tra quelli che possono generare tsunami. Ma anche un’onda di pochi centimetri, localmente può fare danni”, ha spiegato il sismologo.
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