Sono giunti stamani nel porto calabrese di Vibo Valentia i migranti tratti in salvo dalla nave “James Joyce” della Marina militare irlandese. In tutto si tratta di 606 persone di diversa provenienze, tutti di origine sub-sahariana (Nigeria, Somalia, Eritrea, Bangladesh, Libia e Egitto) che erano stati soccorsi ieri al largo della coste libiche e nel canale di Sicilia.
Insieme ai sopravvissuti, a bordo dell’unità militare, ci sono le 17 salme di profughi morti durante la traversata del Canale, chi per annegamento, chi per ustioni, chi per esalazioni di idrocarburi. Non è escluso che venga avviata un’inchiesta sulle cause dei decessi, con conseguente disposizione dell’esame autoptico. Le salme verranno sbarcate per ultime e saranno successivamente seppellite in cimiteri del vibonese.
Sulla banchina del porto calabrese pronta la macchina organizzativa impiegata per la prima assistenza sanitaria, la messa in sicurezza e l’identificazione. Impegnate le forze dell’ordine, i vigili del fuoco, i medici del Suem 118 e la Protezione civile. Le operazioni di sbarco sono coordinate Prefettura e dalla Questura di Vibo Valentia.
Al momento non sono segnalate particolari problematiche sanitarie. Si sta invece procedendo e ad eseguire accertamenti investigatici nei confronti di sei persone, quattro libici, un egiziano e un marocchino, che sono sospettati di essere gli scafisti. Per riscontrare il dato, però, sono necessarie le testimonianze dei migranti che saranno acquisite in giornata.
Dopo le procedure di rito i migranti saranno trasferiti, secondo il Piano di riparto predisposto dal Ministero dell’Interno, in centri d’accoglienza dislocati in Puglia, Veneto, Toscana, Piemonte, Liguria, Molise, Valle d’Aosta, Campania, Lazio e Umbria mentre i minori non accompagnati saranno ospitati a Vibo Valentia. Quello odierno è il quarto sbarco di migranti ne porto di Vibo Valentia da inizio anno.
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