Due uomini armati hanno ucciso tre donne che distribuivano vaccini contro la polio e il loro autista a Quetta, nel sudovest del Pakistan. Secondo la ricostruzione della polizia, il gruppo è stato attaccato mentre era diretto verso il commissariato per incontrare la scorta da due uomini col volto coperto che, dopo aver aperto il fuoco, sono fuggiti in motocicletta. I corpi delle quattro vittime e i feriti sono stati trasferiti all’ospedale civile di Quetta. Sull’accaduto è stata aperta un’inchiesta, ma al momento non c’è stata alcuna rivendicazione. Il Pakistan è uno dei tre Paesi, con l’Afghanistan e la Nigeria, dove la poliomielite resta endemica. Da inizio anno sono più di dieci i casi registrati di poliomielite nei soli distretti di Quetta, Killa Abdullah e Zhob.
I gruppi di miliziani prendono spesso di mira la campagna contro la poliomielite, che considerano una copertura per condurre azioni di spionaggio. È stata anche diffusa la teoria che il vaccino anti polio sia causa di infertilità. Nonostante la propaganda diffamatoria portata avanti dagli estremisti islamici, all’inizio di novembre è partita in undici distretti del Baluchistan, tra ingenti misure di sicurezza, la campagna per la vaccinazione contro la poliomielite con l’obiettivo di vaccinare oltre 238mila bambini di età inferiore ai cinque anni. Ma gran parte della popolazione, imam e talebani hanno da tempo dichiarato guerra contro le vaccinazioni mettendo così a rischio la vita di circa 6 milioni di ragazzi nel Paese. E, come accaduto ieri, degli operatori sanitari che si spendono per aiutarli.
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