Morta nel dirupo, il fidanzato arrestato dai carabinieri

Forse si è arrivati ad un punto di svolta nelle indagini per l’uccisione della giovanissima ragazza di Grosio,Veronica Balsamo, il cui corpo venne rinvenuto lo scorso 24 agosto in un dirupo a Roncale, un paese della Valtellina. I carabinieri di Sondrio hanno arrestato con l’accusa di omicidio il fidanzato di Veronica, Emanuele Casula. Lui è un apprendista saldatore di soli 18 anni residente a Grosotto in provincia di Sondrio; all’apparenza un normalissimo ragazzo con la voglia di imparare un mestiere. Le testimonianze della sera del 24 agosto, dicono che il ragazzo, dopo aver bevuto al bar con gli amici, si sia poi allontanato con la macchina. Si pensa che proprio in quel frangente si sia scatenata la sua furia omicida sulla povera Veronica trovata con la testa fracassata da una pietra. Tornato al bar dagli amici il giovane avrebbe motivato la sua assenza raccontando di essersi ribaltato con la macchina.

Se le accuse a suo carico venissero confermate allora ci si dovrebbe soffermare sul perché di tanta violenza. Cosa può aver spinto un diciottenne ad uccidere la propria ragazza e a gettarla miseramente in un dirupo? E le accuse non finiscono qui. Infatti, su disposizione del procuratore Elvira Antonelli e del sostituto Giacomo Puricelli si trova in stato di fermo anche per il tentato omicidio di Gianmario Lucchini, un 35enne anch’esso proveniente da Grosotto. L’uomo, colpito più volte alla testa e in altre parti del corpo con un cacciavite, fu trovato in gravissime condizioni la stessa notte dell’uccisione di Veronica a 200 metri dal luogo dell’omicidio. Casula dovrà ora rispondere alle domande degli investigatori del colonnello Paolo Ferrarese e, dai risultati prodotti dagli esami tossicologici e genetici, sembra che l’inchiesta sia arrivata a una svolta.