Genitori in erba, scandalosamente coraggiosi

 

Due adolescenti, lui dodici anni lei 14 si innamorano, lei resta incinta. Di storie così, se ne sentono troppe, alcune troppo spesso con il drammatico epilogo della rinuncia o dell’abbandono o ancora la fuga di lui e la solitudine di lei; quando andavo a scuola le chiamavamo le “ragazze-madri”, ai nostri occhi pazze o eroine. Invece i due protagonisti di questa storia hanno scelto (seppur  non pienamente consapevoli) di accogliere ( lei, quattordicenne lo ha potuto riconoscere) il figlio che cambierà irreversibilmente la loro vita, continuando la loro storia e mostrandosi sereni. Se, la prima reazione del pubblico, si legge sia lo choc, ad una più approfondita riflessione si dovrebbe provare grande senso di ammirazione. D’accordo, non viviamo ai tempi in cui le coetanee di questa bambina-coraggio, erano madri e imperatrici di regni imponenti.

Oggi la vita si è allungata e l’emancipazione femminile ha fatto la sua parte, al punto che assistiamo allo show di donne che hanno messo in subordine la maternità e uomini che vengono ricoperti di appellativi quali “mammoni”, “bamboccioni” che hanno rimandato all’età pensionabile il progetto di creare una famiglia quando non lo hanno seppellito per sempre. Ma l’età non sempre rispecchia la maturità, ci sono adulti eternamente adolescenti e bambini dalla responsabilità stupefacente. Sarebbe troppo facile puntare il dito sui genitori di questi adolescenti che immagino già si stiano interrogando ma che si stanno impegnando a essere “genitori” una seconda volta, sostenendo quanto è accaduto. Dunque invece di scandalizzarci, abituati alla spettacolarizzazione, cerchiamo come in una favola di Esopo di trarre la morale, accostandoci di più ai ragazzi per capire il grido di aiuto e di amore che si cela dietro a queste vicende. Dedicando loro un po’ di tempo si potrà scoprire che hanno molto da dire e non sono come noi li immaginiamo, sciocchi e impreparati, magari inesperti, ma con una forza e una voglia che noi abbiamo perso.