Maxi truffa ai danni del designer Citterio. Sembra sia stata architettata dalla sua segretaria e da un bancario.

La GDF di Milano ha eseguito un decreto preventivo nei confronti dei presunti truffatori.

Fonte: AGI

Antonio Citterio, 70 anni, noto designer e architetto milanese, è stato vittima di una maxi-truffa è un noto designer e architetto milanese.  Gli artefici sono Licia Azzurrina Scagliotti e Simone Facchinetti (ex dipendente della banca Bpm), ovvero la sua segretaria e un bancario, i quali si sono serviti di assegni contraffatti e carte prepagate. Più di 4 milioni di euro sono stati sottratti dai conti in banca del professionista. I due sono entrambi indagati, e uno è anche sottoposto all’obbligo di dimora. E’ stato eseguito dai militari del nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Milano un decreto preventivo (del valore appunto di circa 4,5 milioni di euro) nei confronti dei due presunti truffatori.

L’inchiesta

Le indagini dei finanzieri si sono concentrate su un periodo compreso tra il 2013 e il 2018. È emerso, inoltre, che era proprio la sua segretaria dello studio di design ad avere accesso ai conti correnti, a falsificare le firme sugli assegni emessi, il tutto con la complicità del funzionario di banca. I due hanno ingannato anche gli altri dipendenti dell’istituto di credito e  sono riusciti a “dragare” (per poi incassare) dai conti oltre 200 assegni. 

In aggiunta, il piano prevedeva  prelievi di denaro contante con carte prepagate all’ insaputa del titolare dello studio. Le indagini sono state avviate a seguito della denuncia del noto designer milanese. Il 70enne aveva noto la mancanza di risorse finanziarie dai conti non solo della società, ma anche da quelli personali.

Licia Azzurrina Scagliotti e Simone Facchinetti  sono accusati di: truffa aggravata, autoriciclaggio, indebito utilizzo e falsificazione di carte di credito e di pagamento.

L’utilizzo del denaro

Gli inquirenti hanno scoperto che il denaro è stato usato per attività di gioco d’azzardo e per la ristrutturazione di un ristorante a Chiavari (Genova), di proprietà della segretaria. Le indagini sono coordinate dal Pm di Milano, Giovanni Tarzia.