Aumentano vertiginosamente i casi di Coronavirus in Italia: 2548. 445 in Veneto

Vaccino contro il Covid-19 dell’ AstraZeneca analizzato dall’EMA.

Fonte: Ministero della Salute

In Italia, oggi,  il numero dei contagi registrati è pari a 2548. Gli attualmente positivi sono 317.409. Il numero delle vittime è in totale 35.918. I casi totali sono 314.861. Il totale dei dimessi guariti è 228.844.  I ricoverati in terapia intensiva sono 291. Le persone in isolamento domiciliare sono 49.259. I pazienti ricoverati con sintomi ammontano a 3.097. Il totale dei casi testati è pari a 6.916.588. I tamponi effettuati oggi sono 118.236, per un totale di 11.452.158.

La situazione regionale

La regione in testa alla classifica per maggior numero di positivi registrati è il Veneto con 445 casi. La Campania ne ha 390 casi. Seguono la Lombardia con 324 e il Lazio con 265. Sono  144  le persone positive  in Toscana.  La Valle d’Aosta e il Molise registrano 1 caso. La Sicilia, invece, raggiunge quota 156 positivi.

Il vaccino di AstraZeneca

Sono iniziate le analisi dell’Ema sui i dati del vaccino contro il Covid-19 messo a punto da AstraZeneca e dall’università di Oxford. Si tratta del primo passo dell’iter di approvazione. Ciò lo ha riportato la stessa agenzia europea del farmaco sul proprio sito, precisando che è il primo candidato che  è riuscito ad arrivare a questa fase. “L’inizio della ‘rolling review’ vuol dire che il comitato per i medicinali umani ha iniziato a valutare il primo set di dati, che viene dagli studi di laboratorio (non dai dati clinici)!”-così spiega l’Ema. L’inizio dell’iter “non implica che una conclusione possa già essere raggiunta sulla sicurezza o l’efficacia del vaccino, visto che la maggior parte dei dati deve ancora essere sottoposto al comitato”.

L’Ema ha illustrato che la ‘rolling review’ è uno degli strumenti regolatori messi in campo per accelerare l’approvazione. Di solito, tutti i dati sono forniti insieme all’inizio della richiesta di autorizzazione alla commercializzazione. In questo caso, invece, il Chmp, il comitato dell’Ema incaricato della valutazione, li revisiona man mano che sono disponibili, fino a decidere che sono sufficienti per una richiesta formale.

Nel comunicato si può leggere che : “La decisione di iniziare la rolling review del vaccino si basa sui risultati preliminari non clinici e sulle prime sperimentazioni cliniche che suggeriscono che il vaccino stimola la produzione di anticorpi e di cellule T del sistema immunitario che hanno il virus come obiettivo. Sperimentazioni cliniche su larga scala su migliaia di persone sono in corso, e i risultati saranno disponibili nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. Questi forniranno informazioni su quanto sia efficace il vaccino nel proteggere dal Covid-19, cosa che verrà valutata in cicli di revisione successivi”.

Al momento il vaccino di AstraZeneca risulta essere uno di quelli più avanti nella sperimentazione, nonostante abbia avuto uno stop di alcuni giorni per la revisione dei dati su alcuni pazienti che avevano mostrato effetti collaterali gravi.

Boom di richieste per il vaccino anti-influenzale

Le ASL hanno iniziato a distribuire il vaccino anti-influenzale in diverse regioni. Risultano in testa Campania e Lazio. La Federazione dei medici di Medicina generale (Fimmg) ha rivelato che la domanda degli assistiti ai medici di famiglia è aumentata dal 52% dello scorso anno all’80-90% di quest’anno.  Ne hanno diritto non solo le fasce a rischio, ma anche:  le persone che assistono o hanno contatti con gli anziani, le forze dell’ordine, il personale scolastico, gli operatori sanitari. I  medici di base hanno dato la loro disponibilità a somministrare i vaccini a chi li chiede.

Giampiero Bartoletti, vice- Presidente dell’Ordine dei medici di Roma ha dichiarato che: “L’influenza arriverà un po’ prima al Nord e dopo al Sud, il picco ci sarà tra febbraio e marzo, la copertura vaccinale massima avviene entro 3 mesi dal momento della somministrazione  quindi facendolo prima di novembre si rischia di essere meno protetti. E di dover fare un richiamo”. Ha poi, aggiunto: “Negli ultimi 10 anni il picco dell’influenza si è spostato più verso la primavera, non conviene farselo somministrare già ora”.