La Procura chiede 2 anni per i vertici della Bonatti

Tre condanne, una richiesta di rinvio a giudizio e un patteggiamento. E' quanto chiesto dalla Procura di Roma nel procedimento a carico di quattro componenti del cda della società Bonatti e del loro responsabile della Libia per l'azienda di Parma, nell'ambito della vicenda legata al rapimento di 4 tecnici italiani, Filippo Calcagno, Gino Pollicardo, Savatore Failla e Fausto Piano, conclusosi con la morte, nel 2016 di Failla e Piano. Gli imputati sono tutti accusati di cooperazione colposa nel delitto doloso.

Il pm Sergio Colaiocco ha chiesto una condanna a due anni di carcere, nel corso di un processo con rito abbreviato, per Paolo Ghirelli, presidente della Bonatti e per i componenti del cda, Dino Martinazzoli e Paolo Cardano. Chiesto, invece, il rinvio a giudizio per l'altro amministrare Giovanni Di Vicenzo che ha optato per il rito ordinario. Per Dennis Morson, responsabile nel paese nordafricano della Bonatti, chiesto un patteggiamento ad un anno e 10 mesi. Per l'azienda la Procura ha chiesto 130 mila euro di risarcimento danni e il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per sei mesi. 

Durante l'udienza, che il gup ha aggiornato a metà aprile, il pm Colaiocco ha ribadito che il sequestro dei quattro connazionali poteva essere evitato se l'azienda di Parma, da anni impegnata nel settore “oil and gas” con appalti commissionati dalle più grandi compagnie petrolifere mondiali, avesse adottato una serie di misure necessarie a tutela dei suoi lavoratori.