Popolo in marcia contro l'aborto

Èstata una domenica di militanza per la vita in Argentina. Centinaia di migliaia di persone (2milioni secondo La Stampa) sono scese in strada a Buenos Aires per l'annuale appuntamento della Marcia per la Vita, che quest'anno ha assunto un significato particolare per via del progetto di depenalizzazione dell'aborto – che subito dopo Pasqua entrerà in discussione in Parlamento – in caso di pericolo per la vita della donna, di stupro o di malformazioni del feto.

Nessuna bandiera di partito nel corteo, ma solo vessilli dell'Argentina e cartelli a favore della vita e contro l'aborto. La scena ha avuto il suo epicentro a Buenos Aires, ma cortei simili sono avvenuti in altre 150 città del Paese. “Stiamo vivendo una fase in Argentina in cui emergono dubbi su cosa significa la vita e quando essa inizia. Sono nate polemiche infondate e per questo sentiamo il bisogno di stare insieme per far luce su tali questioni che sono affrontate talvolta in modo improprio”, questa la dichiarazione all'emittente Tn del dott. Fernando Secin, organizzatore della Marcia. Il corteo si è snodato per il centro della Capitale, è partito da Plaza Italia ed è arrivato alla Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Buenos Aires, qui un gruppo di medici ha letto un manifesto per la vita e ha ricordato cosa recita giuramento di Ippocrate.

La Marcia, che si tiene ogni 25 marzo, istituito come Giorno del Nascituro, ha avuto l'appoggio della Chiesa cattolica. La Commissione episcopale per i Laici e la Famiglia e la Commissione episcopale per la Comunicazione hanno promosso la campagna #ValeTodaVida. Più di 70 vescovi da tutto il Paese il 25 marzo hanno condiviso sui social network la loro foto con il messaggio #ValeTodaVida, usando quell'hashtag sui social network. Non solo, lo stesso slogan è stato pubblicato anche da parrocchie, scuole, sacerdoti, religiosi, famiglie e giovani.