Due finanzieri in carcere, un noto commercialista napoletano e tre imprenditori ai domiciliari, oltre a immobili di lusso per 40 milioni di euro sequestrati perché riconducibili agli indagati, tra cui il Castello Aragonese d'Ischia e un altro stabile a Capri. E' questo il bilancio dell'indagine della Procura di Napoli Nord e della Guardia di Finanza di Napoli sui fallimenti di una serie di società che sarebbero stati pilotati con la regia del 77enne commercialista Alessandro Gelormini, che in passato ha lavorato come fiscalista per Cirino Pomicino. Gli immobili di lusso sequestrati dal nucleo di polizia economico finanziaria di Napoli erano di proprietà di sette società, tutte poste sotto sequestro.
Secondo l'accusa, Gelormini svuotava il patrimonio di società insolventi prima della dichiarazione di fallimento, commettendo anche reati tributari. Il commercialista avrebbe anche elargito 4.000 euro a due finanzieri in servizio a Napoli per modificare un verbale ed evitare così di non far incorrere un suo cliente in un illecito penale, pur frodando comunque il suo cliente “trattenendo per sé parte dell'illecito compenso”, informa una nota della Procura. Sui due finanzieri, “sono in corso di esecuzione misure coercitive”, spiega la Procura della Repubblica di Napoli Nord. I due militari delle Fiamme Gialle sono accusati di corruzione.
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