India, folla inferocita assalta un carcere e uccide uno stupratore

Sono circa 4mila le persone che hanno fatto irruzione in una prigione dello Stato di Nagaland, in India, prelevando un uomo arrestato la scorsa settimana per stupro. Gli agenti del carcere non hanno potuto fare altro che assistere impotenti alla folla che ha denudato l’uomo e poi lo ha ucciso a forza di botte. Lo stupratore, Syed Farid Khan, un uomo d’affari di 35 anni, proveniente dal Bangladesh e sposato, aveva confessato spontaneamente il reato compiuto lo scorso 23 febbraio ai danni di una giovane ragazza di 20 anni.

Per arrivare a lui la folla inferocita di persone ha divelto due cancelli. Dopo l’arresto nel distretto di Dimapur sono aumentate le tensioni e gli episodi di violenza verso le persone di nazionalità bengalese, tanto che le autorità hanno deciso di decretare il coprifuoco. Il tema delle violenze sessuali in India è una piaga aperta. Solo ieri il governo aveva deciso di vietare la proiezione di un documentario sullo stupro e sull’uccisione di una studentessa su un autobus di New Delhi, nel 2012.

Inoltre sempre in questi giorni una ragazza di 16 originaria dello stato di Haryana, si è tolta la vita. La giovane era stata violentata da quattro persone all’inizio di febbraio, e si pensa che il suo gesto possa essere stato dettato dalla sensazione che la polizia stesse cercando di modificare il reato di stupro di gruppo in quello da parte di una sola persona.